Agevolazioni fiscali con legge 104 per l’eliminazione delle barriere architettoniche: tutte le opzioni

Le persone con disabilità possono fruire di agevolazioni fiscali per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

In particolare, la normativa tributaria prevede tre tipologie di benefici.

agevolazioni fiscali barriere architettoniche
Foto Canva

Ecco quali:

  • la detrazione per interventi di ristrutturazione edilizia, pari al 50% fino a un massimo di 96mila euro, disciplinati dall’articolo 16-bis del Tuir;
  • una detrazione del 75%, valida per il 2022, riguardante gli interventi effettuati secondo i requisiti previsti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236/1989;
  • il superbonus del 110% per gli interventi ‘trainati’, abbinati a quelli principali definiti ‘trainanti’.

C’è inoltre la possibilità di richiedere un contributo al proprio comune di residenza per l’abbattimento delle barriere architettoniche, ai sensi della legge 13/1989.

Agevolazioni fiscali barriere architettoniche: il quesito

Una lettrice ha inviato il seguente quesito: “Buongiorno, mio marito è invalido 100% (comunicazione USL di Belluno). Vorremmo sostituire la vasca da bagno con una doccia per la sua comodità. Di che agevolazioni possiamo usufruire? Anche l’Iva del 4%? Grazie.”

Agevolazioni barriere architettoniche 

Per poter usufruire del bonus ristrutturazioni è necessario che vengano effettuati determinati interventi. Ad esempio l’installazione di montacarichi e ascensori, per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Oppure altri lavori che abbiano l’obiettivo di favorire la mobilità interna ed esterna delle persone con disabilità grave ai sensi della legge 104/92 articolo 3 comma 3. Non si può applicare invece all’acquisto di strumenti oppure di beni mobili che favoriscano la comunicazione della persona disabile (per cui è prevista una detrazione Irpef del 19%).

La detrazione del 75% per l’anno 2022, introdotta dalla Legge di Bilancio 2022, permette di realizzare interventi che abbiano come obiettivo il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti. Questa detrazione va calcolata su una cifra non superiore a:

  • 50mila euro per gli edifici unifamiliari oppure per unità immobiliari che si trovano all’interno di edifici plurifamiliari ma risultino indipendenti;
  • 40mila euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari del palazzo (da due a otto unità);
  • 30 mila euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari dell’edificio (con più di otto unità).

Mentre, per ciò che riguarda il Superbonus, si può accedere all’agevolazione del 110% nel caso in cui i lavori per eliminare le barriere architettoniche vengano effettuati insieme all’isolamento termico dell’involucro, oppure alla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.

Bonus comune di residenza

Ai sensi della legge 13/89, i comuni assegnano contributi a fondo perduto per realizzare opere architettoniche negli edifici privati, con lo scopo di eliminare le difficoltà di accesso oppure di fruibilità della casa da parte delle persone con disabilità.

È la persona disabile, con patologie che comportino limitazioni permanenti alla deambulazione, oppure chi ne esercita la patria potestà o l’amministrazione di sostegno, a dover presentare la domanda entro il 1 marzo di ogni anno. Nel caso venga inoltrata in una data successiva, entrerà nella graduatoria dell’anno seguente. Alla richiesta vanno allegati il certificato d’invalidità rilasciato dalla Commissione medica ASL, da cui si evinca la patologia e le problematiche di mobilità; la descrizione del progetto e il preventivo di spesa, oltre alla copia dei documenti. La richiesta deve infatti essere presentata prima della realizzazione dei lavori. Il contributo concesso è pari alla spesa effettivamente sostenuta fino a 4mila euro. Altrimenti viene calcolato come segue:

  • per costi da 4.000 a 19.500 euro è aumentato del 25% della quota parte di spesa sostenuta superiore ai 4.000,00 euro;
  • da 19.500 a 52.000 euro è maggiorato di un ulteriore 5% per la quota parte eccedente euro 19.500;
  • in caso di spese superiori a 52.000 euro è di 9.500 euro.

Sostituzione vasca con doccia

In merito al quesito della lettrice, la sola sostituzione della vasca con box doccia non dà diritto ad alcuna agevolazione fiscale per l’eliminazione delle barriere architettoniche, se non sono presenti i requisiti richiesti dalla legge 236/89. Se invece gli interventi rispettano quanto richiesto dalla normativa, può informarsi presso il proprio comune di residenza per il contributo a fondo perduto. Oppure rivolgersi anche a ditte specializzate che effettuano questa tipologia di lavori, spesso applicando lo sconto in fattura del 75% (se realizzati entro il 2022).

Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.

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