Legge 104 e diritto di precedenza a chi assiste il familiare disabile: il giudice dà torto al Ministero

Un caso concreto finito sotto la lente del Tribunale di Latina conferma il rilievo e l’utilità della legge 104 con riferimento al diritto di precedenza nell’assistenza del familiare disabile grave. Accolto il ricorso cautelare di due docenti. 

In materia di mobilità docenti e applicazione del diritto di precedenza per assistenza al familiare gravemente disabile – di cui il fondamento è nella ben nota legge 104 – un recente provvedimento del Tribunale del Lavoro di Latina ha accolto due ricorsi cautelari.

legge 104
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Il risultato stato quello di disporre il riconoscimento del diritto di precedenza ex art. 33, comma 5, legge 104/92 ad alcune docenti – così come emerso nella domanda di trasferimento dell’anno 2022-2023.

Il caso deciso da questo giudice aveva a che fare con temi delicati, quali appunto la mobilità docenti, la precedenza per assistenza al familiare, la tutela della disabilità ma soprattutto l’iniziativa di due docenti, in servizio presso istituti della provincia di Latina che avevano partecipato alla mobilità interprovinciale. Vediamo da vicino alcuni aspetti interessanti della vicenda, richiamando anche quanto di rilievo nella legge 104.

Legge 104, tutela del familiare con handicap e diritto al trasferimento

La legge 104 è molto chiara su questi argomenti. Essa infatti consiste nel testo di riferimento in cui sono inclusi i maggiori diritti e le maggiori agevolazioni previste dall’ordinamento per le persone con disabilità acclarata dalle competenti commissioni Asl e, in specifici casi, per i loro familiari che hanno un ruolo di assistenza. E proprio questi ultimi rilevano nella vicenda giudiziaria accennata in apertura.

Ricordiamo che, in linea generale, uno dei più importanti diritti assegnati dalla legge 104 è il godimento di permessi retribuiti per un totale di tre giorni mensili ai lavoratori disabili, ma anche ai lavoratori familiari di persone con stato di disabilità grave acclarato – e nei confronti delle quali non sia stato disposto il ricovero presso strutture sanitarie.

Non solo. La stessa legge 104 prevede il diritto per questi soggetti di scegliere, se possibile, il luogo di lavoro più prossimo al domicilio della persona con handicap. Previsto peraltro anche il diritto del lavoratore a non essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede aziendale.

Diritto di precedenza del lavoratore per assistere il familiare disabile: il caso concreto finito in tribunale

Non vi sono dubbi a riguardo: i lavoratori che sono tenuti ad assistere un familiare disabile possono fare riferimento ad un diritto di precedenza a essere spostati, e dunque trasferiti, in una sede di lavoro prossima alla propria residenza. Pensiamo al caso del professore che lavora in una regione diversa da quella in cui risiede il familiare disabile da assistere.

Ebbene, in queste circostanze la richiesta di trasferimento legge 104 è più che giustificata, seppur si tratti non di un diritto al trasferimento vero e proprio, ma di precedenza nel trasferimento.

Il caso deciso dal Tribunale di Latina riguardava due professoresse in servizio presso istituti della provincia di Latina che avevano partecipato alla cd. mobilità interprovinciale. Le ricorrenti in particolare avevano chiesto di accertare il proprio diritto alla precedenza nel trasferimento interprovinciale, in base a quanto previsto nella legge 104 e avevano altresì indicato vari comuni, scuole e province disposti secondo un ordine di preferenza – così come previsto dalla legge stessa.

La vicenda finì in tribunale poiché le donne si sono viste negare dal Ministero il riconoscimento della precedenza, facendo così ricorso contro detta ritenuta illegittima preclusione al diritto di assistenza del familiare con disabilità grave.

La decisione del giudice e il rispetto delle regole di cui alla legge 104

Onde giungere alla decisione, il Tribunale ha attentamente considerato quanto disposto dalla legge 104 del 1992, la quale indica che per il lavoratore subordinato, pubblico o privato, che svolge un ruolo di assistenza verso il familiare disabile grave può o ha diritto a scegliere, se possibile, la sede di lavoro più vicina al domicilio dell’individuo da assistere e non può essere spostato senza il suo consenso ad altra sede.

La sentenza ha così di fatto disposto l’accoglimento delle richieste delle due donne e ha dichiarato in via provvisoria il diritto delle docenti al riconoscimento del diritto di precedenza legge 104, per quanto attiene alle operazioni di mobilità interprovinciale.

Conseguentemente questo giudice ha ordinato al Ministero convenuto nel procedimento, di assegnare le ricorrenti in uno dei posti disponibili della Provincia di Caserta e/o in uno dei luoghi di cui all’istanza di mobilità e in base al correlato ordine di preferenza.

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