Inquinamento, per ridurlo arriva la tassa sul traffico: nuova batosta per i contribuenti

L’obiettivo di ridurre l’inquinamento e aumentare la sostenibilità potrebbe determinare costi onerosi per i contribuenti. Si vocifera dell’arrivo di una tassa sul traffico.

Il tema “sostenibilità” è priorità ma il supporto economico è probabilmente insufficiente per convincere i cittadini a compiere la svolta green.

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Le conseguenze dell’inquinamento e dei maltrattamenti al nostro bel pianeta sono palesi agli occhi di tutti noi. La siccità, le tempeste, gli allagamenti, lo scioglimento dei ghiacciai ossia il cambiamento climatico in atto è innegabile. Viviamo in un territorio da tutta la vita ma all’improvviso non lo riconosciamo più. Temperature eccessive, mancanza d’acqua oppure scrosci temporaleschi improvvisi, cosa sta succedendo? Purtroppo possiamo incolpare solo noi stessi, il genere umano che per troppi anni si è concentrato sull’evoluzione tecnologica “sbagliata” e solo quando il pianeta è arrivato allo stremo ha cercato la svolta sostenibile. Fotovoltaico, mini eolico, auto elettriche, è tutto bello e green ma chi paga? I cittadini non riescono a optare per la sostenibilità perché non hanno la liquidità necessaria per farlo. Non oggi e, forse, nemmeno domani. I bonus del Governo, gli incentivi e gli sconti non eliminano un’onerosa spesa iniziale che pur con tanta volontà la maggior parte delle persone non può affrontare.

Inquinamento, ridurre il traffico con un tassa

Compresa la difficoltà di intraprendere una vera svolta sostenibile installando in ogni casa pannelli solari o una mini pala eolica si cerca di puntare verso soluzioni più semplici da attuare. Il riferimento è alle domeniche green e all’alternanza delle targhe per limitare il traffico soprattutto se coinvolte negli spostamenti sono auto altamente inquinanti.

Le macchine elettriche sono ancora poche in giro sulle strade italiane. Il problema a monte è sempre lo stesso. Nonostante gli incentivi costano troppo. Non solo in Italia, però, si rileva la preoccupazione del traffico congestionato. New York, ad esempio, vuole introdurre una misura per snellire le code di macchine e per rendere l’aria più pulita dall’inquinamento. Parliamo di una tassa sul traffico, un’imposta che Londra ha applicato nel lontano 2003 (la London congestion charge).

Il modello di Londra come esempio internazionale

L’intenzione di applicare una tassa sul traffico a New York è nata nel 2019 con l’idea di applicarla nel 2021. Trump ha dirottato l’attenzione su altre questioni ma, ora, torna in auge la proposta soprattutto considerando il fatto che nel 2023 Londra festeggerà l’anniversario dei venti anni dall’introduzione della London congestion charge.

La Grande Mela vorrebbe varare il nuovo provvedimento sull’esempio londinese nel 2023 con applicazione entro 10 mesi. I cittadini sarebbero, dunque, chiamati a versare un pedaggio giornaliero di importo variabile per i passaggi in determinate zone della città. Si pensa ad una cifra simile a quella applicata a Londra, 15 sterline, per i transiti dalle ore 7.00 alle ore 22.00. L’idea attira particolarmente diverse nazioni europee che hanno come obiettivo un miglioramento della qualità dell’aria. Resta da comprendere, però, se la tassa migliora realmente l’aria oppure se è solo un modo di far cassa.

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