I Libretti di risparmio e i Buoni fruttiferi postali sono strumenti di investimento scelti da molti risparmiatori italiani.
Tre sono le ragioni di successo di questi strumenti di investimento: sicurezza, semplicità e trasparenza. I primi buoni postali sono stati emessi nel 1924, mentre i libretti di risparmio intorno al 1875.
In un precedente articolo abbiamo raccontato come Avellino è la città del Sud in cui molti cittadini hanno sottoscritto buoni fruttiferi postali. Oggi, in questo articolo sveliamo quale è la città del Nord scelta dai risparmiatori di Poste italiane.
I cittadini della splendida città di Padova continuano a scegliere come forma di risparmio sia i libretti di risparmio sia i buoni postali. Si stima che in tutta la provincia siano stati sottoscritti circa 390mila libretti e 470mila buoni postali. In media, ciascun abitante della provincia padovana è in possesso di un libretto o di un buono postale.
Il motivo è la semplicità della gestione e la sicurezza del rimborso. I Libretti di risparmio sono di vario tipo a seconda dell’esigenza dell’investitore. Inoltre, titolari del Libretto Smart possono accedere in modalità online (o tramite l’ufficio postale) a SuperSmart 360 giorni. Questa offerta permette di ottenere alla scadenza del libretto un tasso di interesse annuo dell’1% su tutte le somme accantonate.
Anche i Buoni fruttiferi postali sono di vario tipo in base alle esigenze della clientela. Il rendimento annuo lordo è molto vantaggioso per i risparmiatori e varia secondo la durata della tipologia di buono scelto.
Tutti i Buoni postali sono garantiti dallo Stato e possono essere rimborsati durante il periodo di investimento in qualsiasi momento. Però, in caso di rimborso anticipato la restituzione del capitale è totale, ma senza gli interessi maturati.
Inoltre, sono esenti dai costi di gestione, sottoscrizione, rimborsi o da imposte di successione. Si devono pagare solo gli oneri fiscali che hanno una tassazione agevolata del 12,50% sugli interessi.
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