Un documentario avrebbe dato la notizia (che poi ha fatto il giro del web) della presenza di fluoruri nella birra Ichnusa. Ecco la vicenda.
La birra Ichnusa è prodotta in Sardegna ed è amata dai sardi sia residenti sull’isola sia residenti al di fuori di essa.
A causa di un documentario sulla presenza di inquinanti nelle falde di Macchiareddu è balzata alla cronaca. La presenza di sostanze inquinanti in questa zona che va dallo stagno di Cagliari e il rio Santa Lucia in agro di Capoterra, nella Sardegna meridionale è risaputa da anni. Gli scarti industriali della lavorazione della fluorite hanno provocato malformazioni e morti tra gli animali e devastato la vegetazione. Ma in tutto questo la birra Ichnusa che cosa c’entra?
Chemical Bros, questo è il documentario realizzato da Massimiliano Mazzotta che parla della tossicità dell’acqua a causa del fluoro: dal minerale fluorite all’acido fluoridrico; dai polimeri fluorurati (Freon) ai PFAS (perfluoroalchilici). Ma anche della birra Ichnusa.
Questo perché per preparare la birra serve anche l’acqua e Mazzotta all’interno del documentario affermerebbe che la birra sia a “rischio fluoruri nell’acqua”. Questo perché cinque test avrebbero mostrato valori di fluoruri più alti del consentito.
Il regista avrebbe fatto esaminare la birra contenute in alcune lattine e bottiglie di uno stesso lotto comprate in un supermercato. Le analisi, eseguite in diversi laboratori avrebbero mostrato, su cinque test, valori da 3,5 a 27,7 mg/l sopra la soglia consentita. Per legge il limite è di 1,5 mg/l.
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La risposta dal birrificio di Assemini, in provincia di Cagliari, dove la birra è prodotta, non si è fatta attendere. Anzi, il direttore Matteo Borocci affermerebbe che l’acqua che utilizzano sia al 100% sicura e che le analisi effettuate non «rilevano quantitativi di contaminanti pericolosi per la salute».
Anzi, secondo il birrificio le analisi effettuate da Mazzotta sarebbero inaffidabili perché fatte su pochi campioni di prodotti. Ma anche perché le analisi andrebbero effettuate sulla sola acqua poiché la presenza di fluoruri nel prodotto finito potrebbe essere più alta. Ciò a causa di altri componenti che farebbero aumentare i livelli.
Inoltre, il birrificio, negli ultimi 5 anni ha effettuato oltre 50 analisi sull’acqua utilizzata per la produzione della birra. Tra le sostanze esaminate erano inclusi anche i fluoruri le cui tracce erano sempre minime.
Tra l’altro, come afferma Borocci, l’acqua che utilizzano per la produzione della birra è raccolta da «5 pozzi ubicati nel nostro sito produttivo, direttamente collegati ad una falda artesiana di profondità. Elemento, questo, che ci dà ulteriori garanzie di sicurezza su contaminazioni o inquinamento rispetto a una falda superficiale».
Infine, spiega il direttore del birrificio, che la birreria è dotata di un impianto di osmosi inversa. In questo modo l’acqua è purificata maggiormente e diventa ideale per questa tipologia di birra.
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