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Pensioni

Si smonta il sogno di andare in pensione nel 2023: chi sono gli italiani toccati dalla riforma

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Il sogno di andare in pensione nel 2023 svanirà per tanti italiani a causa della scadenze di diverse misure che concedono il pensionamento anticipato.

La riforma delle pensioni lascia tanti dubbi sul tavolo e le incertezze culminano sapendo che a dicembre diverse misure svaniranno come l’idea di andare in pensione.

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Una strada sempre più in salita per i lavoratori prossimi alla pensione. I piani sul sistema pensionistico del 2023 sono lontani dall’essere definiti dato che il Governo sta ritardando i tempi delle consultazioni. Negli ultimi mesi sono stati altri i temi più importanti da affrontare tanto da lasciare la questione “pensione” in disparte. Entro la fine dell’anno, però, dovranno arrivare risposte ai cittadini e le ipotesi del momento dovranno trasformarsi in certezze. Al momento l’unica sicurezza è che a dicembre scadranno alcune forme di pensionamento anticipato. Ciò significa che diversi lavoratori – tutti i nati dal 1959 in poi – perderanno circa tre anni di pensione.

Il sogno della pensione che svanisce, cosa sappiamo

Diverse misure di pensionamento anticipato scadranno nel mese di dicembre 2022 e, ad oggi, non ci sono proroghe in previsione. Il sogno della pensione del 2023, dunque, sembrerebbe sfumare per tanti cittadini che perderanno degli scaloni previdenziali rilevanti. Nel 2022 è attiva Quota 102 che ha sostituito Quota 100. Lo scorso anno, di questi tempi, si temeva come la fine di Quota 100 avrebbe obbligato gli esclusi ad attendere cinque anni per il pensionamento. Così è stato per tante persone nonostante l’introduzione di Quota 102.

Quota 100 prevedeva l’ingresso alla pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi. Il doppio requisito sarebbe dovuto essere soddisfatto entro il 31 dicembre 2021. Di conseguenza, gli ultimi quotisti sono stati i nati entro il 1959. I lavoratori nati dal 1960 in poi sono rimasti fuori dalla forma pensionistica. Cinque anni dalla pensione in più anche per un cittadino nato il 1° gennaio 1960 a pochi giorni di distanza da un lavoratore nato, ad esempio, a fine dicembre 1959. Il timore è che nel 2023 si replicherà la stessa “ingiustizia”.

Quota 102, quali amare sorprese riserverà

I nati dal 1959 in poi – anche i nati nel 1958 che non soddisfano i requisiti – subiranno la stessa sorte degli esclusi da Quota 100. Se Quota 102 verrà fatta scadere, infatti, si dovranno attendere tre anni prima di andare in pensione. L’uscita dal mondo del lavoro è prevista a 67 anni per tutti i nati dal 1959 in poi. Presente, anche in questo caso, il doppio requisito con 38 anni di contributi versati. Chi non lo raggiungerà in tempo non potrà approfittare di Quota 102 e, dopo aver abbandonato il sogno della pensione con Quota 100 dovrà farlo una seconda volta.

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