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Economia

Aumenti in busta paga fino a 170 euro per questa categoria di lavoratori, finalmente la svolta

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Il nuovo accordo del settore Sanità coinvolge circa 550 mila lavoratori e prevede, per i 270 mila infermieri, aumenti sullo stipendio fino a 170 euro.

Anche per il comparto Sanità, finalmente,  è arrivato l’atteso rinnovo 2019-2021. L’Aran ed i sindacati, infatti, hanno firmato l’accordo che rinnova la parte economica e normativa di un settore molto rilevante, formato da ben 550 mila lavoratori.

Foto Canva

Dal punto di vista economico, il contratto stabilisce, a partire dal 1° gennaio 2021, un aumento degli stipendi tabellari. La maggiorazione consiste in 91 euro per 13 mensilità. Inoltre, sono state introdotte importantissime novità per determinate figure professionali. Esaminiamo, dunque, con attenzione la normativa.

Sanità: cosa prevede il nuovo accordo?

Per promuovere l’attività di alcuni particolari lavoratori del settore sanitario e socio-sanitario, il nuovo accordo ha stabilito l’introduzione di:

  • un’indennità di specificità infermieristica, rivolta agli infermieri;
  • un’indennità di tutela del malato e promozione della salute, per alcune figure sanitarie e socio-sanitarie;
  • un’indennità destinata al personale dei servizi di pronto soccorso. Si parte con un aumento di 40 euro al mese in busta paga, fino ad arrivare ad una somma pari a 100 euro.

Considerando tutte le nuove indennità, quindi, tramite il nuovo contratto si avranno aumenti medi di circa 175 euro al mese.

Leggi anche: “ASL: nuove opportunità di lavoro nel settore della sanità, ecco chi può fare domanda“.

La nuova ripartizione dei ruoli e delle competenze

Dal punto di vista normativo, invece, l’innovazione più importante riguarda la modifica del sistema di classificazione del personale. Le vecchie categorie, infatti, sono state sostituite da cinque aree di inquadramento:

  1. professionisti sanitari e funzionari;
  2. assistenti;
  3. operatori;
  4. personale di supporto;
  5. personale ad alta qualificazione.

Ogni settore ha tre ruoli:

  1. sanitario;
  2. socio-sanitario;
  3. amministrativo, tecnico e professionale, della ricerca sanitaria e supporto alla ricerca.

Ciascun ruolo, poi, può avere incarichi differenti. Nello specifico:

  • incarico di posizione, destinato solo al personale altamente qualificato;
  • incarico di funzione organizzativa, solo per il personale inquadrato nelle aree dei professionisti della salute e funzionari;
  • incarico di funzione professionale, per i lavoratori delle aree dei professionisti della salute e dei funzionari, degli assistenti e degli operatori.

Gli incarichi hanno una durata di 5 anni e sono di tre tipi:

  1. base;
  2. media complessità;
  3. elevata complessità.

Le indennità riservate agli incarichi di media ed elevata complessità prevedono anche ulteriori aumenti economici.

Le novità per gli infermieri

Tra le novità relative al settore dei professionisti sanitari e dei funzionari (cioè degli infermieri e di tutte le altre professioni sanitarie), vi è l’assegnazione automatica di un incarico di base. Esso coincide con le attività svolte quotidianamente ed è formato da una parte fissa ed una variabile.

Il personale dei settori assistenti ed operatori, invece, può ricevere l’incarico base solo se sussistono i requisiti specifici, come, ad esempio, l’anzianità di servizio.

Infine, il nuovo accordo Sanità ha introdotto un diverso regime delle progressioni economiche orizzontali. Sono previsti “differenziali economici di professionalità”, consistenti in incrementi stabili del trattamento economico. La loro funzione è quella di retribuire la maggior competenza professionale, acquisita nel corso della carriera dai dipendenti, nello svolgimento delle funzioni proprie dell’area di classificazione.

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