Digitale terrestre e alcuni canali a rischio dal 30 giugno: ecco l’elenco Regione per Regione

Dall’8 marzo 2022 è cambiato il modo per vedere la tv di Stato e le emittenti private con il digitale terrestre.

Una rivoluzione tecnologia che ha modificato il modo per vedere i programmi televisivi. Però a marzo non tutte le Regioni italiane si erano adeguate alla nuova modalità di trasmissione.

digitale terrestre
Foto Canva

Infatti, le prime in assolute sono state: Sicilia, Puglia, Abruzzo, Marche, Molise, Calabria, Basilicata. Poi a scaglioni seguivano le altre. Ora mancano all’appello solo due Regione. Ma devono fare presto perché la scadenza è vicina.

Digitale terrestre: i canali a rischio dal 30 giugno, ecco per quali Regioni

C’è una data da segnare ed evidenziare in calendario: il 30 giugno 2022. È una data molto importante perché entro tale termine scade la riorganizzazione delle frequenze del digitale terrestre. Si tratta di un cambiamento importante per la televisione che, a partire da novembre 2021 su decisione dell’Unione europea, sta interessando a mano a mano tutte le regioni italiane.

La prima fase verso la nuova televisione si sta concludendo. Infatti, mancano solo due Regioni per completare il processo tecnologico: Lazio e Campania.

Quindi, nei prossimi giorni in queste due regioni avverranno i cambi di frequenza dei programmi televisivi. Già una nota della RAI ha comunicato ai telespettatori della regione Lazio che potranno scegliere la programmazione RAI regionale di loro interesse tra Lazio, Umbria e Toscana. Per visualizzare i programmi regionali si può utilizzare sempre il canale 815. I cambi di frequenza nel Lazio sono iniziati il 17 giugno a Roma città.

In Campania, invece, si inizierà da Napoli e la “rivoluzione” incomincerà martedì 21 giugno.

Come sintonizzare i canali

Fin da subito gli utenti hanno cambiato il proprio decoder o sintonizzato su nuovi canali la propria televisione. Ma il cambiamento non è stato semplice. In effetti, migliaia le segnalazioni da parte degli utenti a causa di disservizi.

Se ancora i canali sono disturbati, bisognerà verificare se il problema con il segnale è causato dal posizionamento dei ripetitori. Questo perché il segnale è sensibile alla composizione geografica del territorio. Per cui, una collina, degli alberi oppure la presenza di un palazzo molto alto può disturbare il segnale.

Anche la presenza di una sola antenna può causare disturbi dei canali della televisione. Questo perché arrivano troppi segnali insieme.

Inoltre, entro il 30 giugno bisognerà controllare la presenza o meno di impianti canalizzati nel quale scegliere i canali ricevuti. Di sicuro servirà l’aiuto di un’antennista non solo per capire se è necessario installare una nuova antenna ma anche per individuare il problema e porvi rimedio il prima possibile.

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