Modello 730: quali dati sono già precompilati e come avvengono i controlli? Le risposte del Fisco che bisogna sapere

Il modello 730 può essere anche inviato già precompilato. Molte sono le domande su cosa contiene e sui controlli che poi il Fisco effettuerà.

Il 23 maggio è la data di uscita della dichiarazione dei redditi sia per le persone fisiche sia per il 730 precompilato. La data di invio di tutta la documentazione è il 31 maggio 2022.

Modello 730: quali dati sono già precompilati e come avvengono i controlli
Foto Canva

I contribuenti però faranno bene a presentare presto il modello 730 per ottenere il rimborso il prima possibile.

Modello 730: quali dati sono già precompilati e quando e come avvengono i controlli? Le risposte del Fisco

Ma quali sono i dati già precompilati? Dal 2015, data in cui per la prima volta il modello 730 precompilato è stato utilizzato, i dati si sono arricchiti di informazioni. Attualmente includono i redditi versati dai sostituti d’imposta, come i datori di lavoro, e gli oneri detraibili come le spese mediche, l’interesse del mutuo, le spese universitarie. Queste sono inserite in automatiche perché comunicati da soggetti terzi.

Invece, altre informazioni come le spese effettuate sono inserite nel foglio informativo e non nel modulo 730. Tipico esempio è il bonus casa che il contribuente o i professionisti abilitati come CAF e patronati. Infatti, dovranno aggiungere le detrazioni “a mano” all’interno del modello.

L’Agenzia delle Entrate può controllare il modello della dichiarazione dei redditi anche preventivamente. Soprattutto se riscontra elementi contrastanti rispetto ai criteri decisi da un provvedimento che cambia di anno in anno. Un altro controllo avviene anche quando il rimborso è superiore a 4mila euro.

Come avvengono i controlli?

Ma quando ci saranno i controlli? Il controllo del Fisco dovrà avvenire entro quattro mesi dal termine previsto per l’invio del modulo 730, ovvero a partire dal 30 settembre. Qualora una dichiarazione venisse bloccata, il rimborso sarà fermato. Di conseguenza, anziché dal datore di lavoro sarà erogato dall’Agenzia dell’Entrate, ma solo al termine dei controlli. Il rimborso legittimo, invece, se dovuto sarà erogato sei mesi dopo la data prevista per l’invio della dichiarazione.

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