L’insalata in busta nasconde insidie che non tutti conoscono e può essere molto “pericolosa per la salute”

Quante volte abbiamo comprato l’insalata in busta? Per comodità sicuramente molte. Ma forse non tutti sanno come viene fatta.

Al supermercato ne troviamo di tutti i tipi: croccanti foglie intere o tagliate, mix di varietà, squisiti abbinamenti e anche con ingredienti aggiunti come frutta secca e cracker. L’insalata confezionata è davvero comoda perché una volta a casa – o in ufficio – possiamo mangiarla senza doverla lavare e asciugare. Oppure no?

insalata in busta pericolosa
Foto Canva

La domanda, infatti, sorge spontanea e non è facile trovare una risposta univoca. C’è chi nel dubbio gli dà un’altra sciacquatina e chi non ci pensa due volte ad aggiungere sale e olio e a gustarla tranquillamente. Ci sono però delle cose che dovremmo sapere sull’insalata venduta in confezioni di plastica.

L’insalata in busta è davvero “pronta da mangiare”?

Le diciture “buona da mangiare subito”, “non necessita di lavaggio” e altre sono presenti in molti alimenti confezionati. Anche nell’insalata. Non si tratta di scritte a caso, ma di indicazioni regolamentate. Secondo l’FDA, l’etichetta in questo caso ci rassicura che il prodotto è davvero consumabile senza previo lavaggio.

Infatti dobbiamo sapere che le verdure poi confezionate sono sottoposte ad un accuratissimo lavaggio industriale, suddiviso in ben 3 fasi. Non appena raccolte, le foglie di insalata vengono pulite per eliminare tracce di terra e anche di batteri. Una volta aperta la busta di insalata, dunque, non c’è necessità di pulirla a fondo, come invece sarebbe opportuno fare per altri prodotti contaminati da pesticidi.

Anzi, gli esperti raccomandano di non provvedere ad un lavaggio casalingo dell’insalata, perché potremmo addirittura abbassarne la qualità e la sicurezza. Se infatti non abbiamo le mani pulite o non la asciughiamo correttamente, potrebbe venir contaminata dai germi e batteri presenti proprio nella nostra cucina.

I pro e i contro delle confezioni di insalata

C’è da dire, però, che i medesimi esperti consigliano di non ricorrere all’insalata in busta troppo spesso, anche se comoda. E le ragioni sono più di orientamento etico che altro.

Prima di tutto pensiamo al prezzo. In rapporto a quella fresca e sfusa, un sacchetto da 200 grammi di insalata in busta costa molto di più, quasi il triplo. Poi c’è da valutare l’apporto nutrizionale. È stato dimostrato che le foglie di insalata in busta deperiscono più velocemente e altrettanto velocemente perdono il contenuto di sostanze buone.

Parliamo poi della possibilità di contaminazioni batteriche. Anche se il lavaggio industriale è stato effettuato correttamente, il rischio c’è. E basta una sola fogliolina “marcia” per rovinare tutto il sacchetto. Con quella sfusa, invece, basta eliminare la parte rovinata e il resto si può mangiare.

In ultimo ma non da ultimo, pensiamo allo spreco di plastica e all’inquinamento che ne deriva. Sono anni che si parla di ridurre a livello industriale l’uso di plastiche e prodotti derivati dal petrolio. Eppure, basta farci caso e vedremo che al supermercato è ancora come tanti anni fa o quasi.

Possiamo però scegliere ed evitare di acquistare i prodotti ortofrutticoli confezionati, e dare il nostro piccolo grande contributo all’eliminazione della plastica dall’ambiente.

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