Fisco e tasse, gli accertamenti non lasciano indietro nessuno: quando si è fuori pericolo?

Fisco e tasse, i controlli sui contribuenti sono costanti e sempre più stringenti. Scopriamo quando si può dire di essere fuori pericolo per il pagamento di un’imposta arretrata. 

Gli accertamenti fiscali coinvolgono tutti cittadini e possono durare degli anni. Tanti contribuenti si chiedono quando il mirino del Fisco si sposterà dato che l’irregolarità risale ad un tempo troppo lontano.

Fisco tasse
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Le tasse devono essere corrisposte da tutti i cittadini. Si tratta di un obbligo che deve essere rispettato e spetta al Fisco verificare eventuali irregolarità. Gli strumenti nelle mani dell’Agenzia delle Entrate sono molteplici e i dati a disposizione numerosi dato è consentito incrociare informazioni provenienti da diversi database. La dichiarazione dei redditi, per esempio, è uno dei documenti principali utilizzati dal Fisco per rintracciare chi ha omesso il pagamento di una o più tasse. I controlli non vertono solamente su privati cittadini ma anche sulle imprese. Tutti sono nel mirino dell’Agenzia e in caso di omissioni, irregolarità, discrepanze partiranno gli accertamenti per capire se il reato è stato veramente commesso. Tanti controlli significa tanto tempo per verificare ogni dettaglio. Di conseguenza tra la tassa non corrisposta e l’accertamento potrebbero passare anni. Ciò che è utile sapere è se esiste un lasso temporale oltre il quale il Fisco non potrà chiedere il pagamento omesso anni prima.

Fisco e tasse, come funzionano gli accertamenti

L’accertamento fiscale viene comunicato dall’Agenzia delle Entrate al contribuente oggetto di verifiche. Una volta arrivata la notifica, il cittadino può scegliere di pagare subito la somma dovuta oppure inviare al Fisco una documentazione che provi l’avvenuto pagamento o comunque una certificazione di cui l’ente non è in possesso e che serve al contribuente per chiarire la propria posizione. Se la pretesa erariale non è legittima basterà “provarlo” per non doverla soddisfare.

In caso di dubbi o atti pochi chiari si rischia di aprire dei contenzioni presso le commissioni tributarie. L’occhio del Fisco è sempre vigile, può arrivare molto indietro ed esaminare svariati documenti primo tra tutti, come accennato, la Dichiarazione dei Redditi e il modello 730. Detrazioni, deduzioni ma anche dichiarazioni d’IVA e pagamenti F24, le verifiche non tralasciano alcune dettaglio al fine di individuare chi non paga le tasse o chi richiede compensazioni del credito inopportune. Ma quanto indietro può arrivare?

Controlli e tempistica

Il Fisco ha la facoltà di effettuare verifiche fino a cinque anni prima se non addirittura sette qualora l’accusa sia l’omissione del pagamento di tasse riconducibile ad una Dichiarazione dei Redditi che non è mai stata inoltrata. Questo è un grande errore da evitare e una scadenza annuale da non dimenticare. Il periodo delle dichiarazioni è già iniziato per quanto riguarda il 2022 e si avrà tempo fino al 30 settembre per l’invio del modello 730 e per evitare un’omissione che potrebbe costare caro per i prossimi sette anni.

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