Aumento in busta paga di 117 euro: novità per tantissimi lavoratori

Sono stati firmati i nuovi contratti statali valevoli per il triennio 2019-2021. Tutte le novità e una sorpresa già a giugno.

È stato un traguardo importante la firma dei contratti statali. Non solo il riconoscimento dello status degli anni passati ma anche tante novità per il futuro. In arrivo anche tanti soldi, grazie agli aumenti e agli arretrati. Si parla di remunerazioni più alte già dal prossimo giugno.

Nuovi contratti statali
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La firma del nuovo contratto all’Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni ha dato il via a tutte le novità previste. I dipendenti pubblici potranno vedere aumenti anche di oltre 100€ in busta paga, a seconda dell’inquadramento. Ma anche il riconoscimento di scatti di anzianità, carriera e meriti. Una delle novità più importanti è la creazione di un’area specifica di alto livello, (detta quarta area) e una regolamentazione per il lavoro da remoto.

Nuovi contratti statali, cosa succederà a giugno

Sono già disponibili tutti gli importi degli aumenti decisi, in base all’inquadramento dei lavoratori. Gli aumenti previsti variano in base al ruolo e all’inquadramento del lavoratore. Sugli aumenti tabellari per ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici si parla di cifre tra i 60 e i 117€. Il benefit viene riconosciuto per 13 mesi.

Al Cnel gli aumenti si attestano a 106€. Ai lavoratori dell’Ente nazionale di aviazione civile, arriveranno anche fino a 151,80€ al mese. All’Agid, l’Agenzia per il digitale, i rialzi raggiungeranno i 194,46€. In più, c’è il recupero degli arretrati per almeno 225 mila lavoratori. Si stimano cifre comprese tra i 1.300€ circa ma che possono arrivare anche fino a 2.600€ lordi, a seconda dei profili. Si pensa che aumenti e arretrati saranno presenti già nella busta paga di giugno.

Le novità nel comparto della Pubblica Amministrazione

Oltre a tanti bei soldi in più in busta paga, con il nuovo contratto sono comprese tante novità. Per quanto riguarda le Amministrazioni, ecco i punti più rilevanti: “sblocco delle carriere, con le progressioni verticali e orizzontali, scatti e promozioni; differenziali stipendiali da attribuire sulla base del merito e degli anni di servizio; una nuova area per le elevate professionalità; e la regolamentazione dello smart working.” Non saranno necessari concorsi per gli avanzamenti di carriera, ma solamente le competenze acquisite e i titoli di studio, nonché le valutazioni della singola figura.

Il Ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta si dice estremamente soddisfatto del traguardo raggiunto, perché “riconosce al capitale umano pubblico la centralità che gli spetta” e anche a livello simbolico siamo di fronte a un enorme passo avanti. I lavoratori vengono riconosciuti e supportati in un momento di estrema difficoltà economica. Inoltre, questo è solo il primo passo perché a breve verranno regolate anche Sanità ed Enti Locali.

Contratti statali, lo smart working entra a pieno titolo nelle norme

La novità più importante dei nuovi contratti è senza dubbio la regolamentazione del lavoro a distanza. È la prima volta che accade. Non ci saranno più “libere interpretazioni” e caos, ma norme ben precise, diritti e doveri dei lavoratori. Le prestazioni verranno decise in base a specifici progetti, e suddivise tra presenza e distanza. Durante il lavoro da remoto il lavoratore avrà gli stessi obblighi che in ufficio, ma potrà beneficiare di permessi e buoni pasto.

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