Il miglior olio extravergine di oliva in Italia con presenza di pesticidi e oli minerali, la replica di Filippo Berio

Replica di Filippo Berio sull’olio di oliva extravergine venduto in Italia con analisi dettaglia che contrasta il test della rivista tedesca Öko-Test.

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Dopo la pubblicazione dei test su varie marche dell’olio extravergine di oliva con presenza di pesticidi e oli minerali, Filippo Berio del gruppo Salov, ci ha inviato la replica con l’analisi dettagliata dell’olio extravergine Filippo Berio.

Nella replica si legge che è inappropriato il modo di analizzare e classificare gli Oli Extra Vergini, in quanto non conforme alle indicazioni dell’International Olive Oil Council e dalla regolamentazione dell’UE. Inoltre, riporta che è scorretto utilizzare metodologie non ufficiali che rilasciano risultati non oggettivi e non ufficiali.

La nota sottolinea che: “il l prodotto testato – Filippo Berio Olivenöl Classico 500ml, GTIN 8002210113312, è commercializzato in Germania ma non è presente nel mercato italiano dove abbiamo una gamma specifica di prodotti, diversa da quanto vendiamo in quel paese“.

Olio Extravergine Filippo Berio: la replica

La nota risponde nel dettaglio all’analisi effettuata dalla rivista tedesca OKO-TEST sull’olio testato a marca Filippo Berio e specifica che l’olio Filippo Berio che si trova nei supermercati italiani non è lo stesso venduto in Germania e testato da  Öko-Test.

Pesticidi

In riferimento alla presenza dei pesticidi, la nota riporta quanto segue:

Deltametrina: valore rilevato 0,015 mg/kg rispetto a un LMR (livello massimo di residuo fissato dall’UE; per le olive) di 0,6 mg/kg (ovvero 40 volte al di sotto del limite). Fosmet: valore rilevato 0,017 mg/kg rispetto a un LMR (livello massimo di residuo fissato dall’UE per le olive) di 3 mg/kg (ovvero circa 176 volte al di sotto del limite). Di conseguenza i valori riscontrati sono ampiamente inferiori ai livelli definiti dalle norme (Regolamento CE 396/2005 e successive modifiche)“.

Olio minerale

In riferimento alla presenza dell’olio minerale (MOSH/MOAH), la nota riporta:

“Premesso che in Europa è vigente una rigorosa normativa che disciplina i residui massimi ammissibili dei contaminanti negli alimenti che è nota per essere estremamente cautelativa nei confronti del consumatore (Reg. CE 1881/2006 e successive modifiche), essa attualmente non include alcun limite per gli oli minerali (MOSH/MOAH) negli alimenti, compresi oli e nei grassi vegetali. Studi e ricerche sono in corso per addivenire ad una procedura condivisa e affidabile che al momento non è ancora stata definita.
La metodologia seguita nel test (basata sulla tecnica LC-GC/FID) non è riconosciuta da organismi ufficiali, in quanto peraltro non distingue tra MOAH “cattivi” ovvero derivanti da effettive contaminazioni con oli minerali e MOAH cosiddetti “buoni”, dei quali non si può escludere la presenza naturale in molte cultivar di olive, di conseguenza determina risultati del tutto inaffidabili”

PVC/ PVDC/ composti clorurati sull’imballaggio

In riferimento ai composti clorurati sull’imballaggio la nota chiarisce che:

Tutti i materiali utilizzati per i nostri imballaggi sono perfettamente idonei per l’utilizzo in prodotti alimentari, certificati dai nostri fornitori sia relativamente alla conformità normativa, sia ai test di migrazione sul prodotto contenuto“. Occorre inoltre sottolineare che, nell’OKO TEST, il PVC/PVDC/clorato sarebbe stato rinvenuto “nel coperchio esterno di rivestimento” del tappo quindi in una zona nemmeno a contatto con il prodotto alimentare”.

In conclusione Filippo Berio nella nota ribadisce con forza che: “tutte le procedure stabilite dalla nostra Società per il controllo e la sicurezza dei nostri prodotti ne garantiscono pienamente la conformità, e sono idonee a tutelare la salute di consumatori“.

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