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Pensioni

In pensione a 40 anni? Spopola il metodo “Fire”: cos’è e come funziona

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Chi non vorrebbe andare in pensione a 40 anni? Sinceramente è un’idea che, coi tempi di oggi, pare impossibile.

Invece alcuni esperti hanno inventato “un sistema” che permetterebbe proprio di congedarsi dalla dura vita lavorativa ad un’età davvero giovane, 40 anni appena. Ma come funziona questo metodo? Si chiama FIRE, che è l’acronimo di “Financial Independence, Retire Early”.

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Tradotto letteralmente, significa proprio “ottenere una indipendenza finanziaria per andare prima in pensione”. Ma non si tratta di una mera filosofia, anzi, ma di un metodo “scientifico”. Tutto sta a vedere se funziona realmente. E se tutti possono adottarlo.

Come andare in pensione a 40 anni con il sistema FIRE

Il sistema di prepensionamento, chiamiamolo così, ovviamente non contempla quelle che sono le attuali norme del sistema pensionistico “classico. Si tratta di un percorso di gestione del denaro da praticare in modo privato. Una pianificazione scrupolosa che porterebbe ad accumulare abbastanza denaro da poter smettere di lavorare prima.

Tecnicamente, ci sono alcune regole ma ovviamente il sistema FIRE potrebbe avere delle “falle”. In pratica si tratta di stabilire una quota di accantonamento in base alle proprie spese annuali. Il tutto a partire all’incirca all’età di 25 anni, per arrivare a 40 e terminare la vita lavorativa.

Per attuare il sistema, il lavoratore dovrebbe seguire la cosiddetta “regola del 4%”; una “filosofia economica” ideata da un consulente, William Bengen, nel 1994. Secondo quello che potremmo definire il “principio Bengen”, per andare in pensione a 40 o giù di lì bisogna risparmiare una quota 25 volte superiore a quello che spendiamo in 1 anno. Il fondo che si andrà ad accumulare ci permetterà di godere di una pensione prelevando da esso solamente il 4% all’anno.

Ma in soldoni, cosa significa? Prendendo ad esempio uno stipendio mensile di circa 1500€, il lavoratore dovrebbe accantonare una cifra nell’ordine di almeno 450 mila Euro. Una bella sommetta, a pensarci bene. Soprattutto perché dovrebbe metterla da parte in soli 15 anni. A quel punto il 4% del “principio Bengen” gli garantirebbe un mensile di 1.500€ al mese per almeno 25 anni. Dopo di che, il lavoratore avrebbe l’età per andare in pensione secondo il metodo contributivo “classico”.

Il metodo FIRE funziona al 100%?

Naturalmente, un esperto economista potrebbe sollevare qualche dubbio. Secondo alcuni esperti, non è impossibile ovviamente mettere da parte così tanti soldi. Ma solamente risparmiando sulle spese diventa molto difficile. Più che altro, si va a condurre una vita centellinando qualsiasi cosa, e dunque viene da chiedersi: ne vale la pena? La rinuncia a viaggi, esperienze, anche spese effimere possono rendere la vita un po’… noiosa.

Inoltre, il sistema FIRE contempla un accantonamento continuo e regolare. Non tiene conto di imprevisti, malattie, periodi senza lavoro. Dunque molto rigido e difficilmente accostabile alla “vita reale”. Certo può essere un’ottima base di partenza.

Sicuramente cominciare fin da giovani a pensare ad una forma di pensione “privata” non fa male, anzi. Inoltre si possono anche alternare investimenti alle forme di accantonamento, così da accumulare un monte denaro sufficiente per sentirsi tranquilli.

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