Festività di aprile aumenteranno la busta paga? La risposta che non ti aspetti

Come funziona la retribuzione delle festività di aprile, alla luce dei principali CCNL? Verifichiamo cosa succederà alla busta paga.

Non solo la legge vigente, ma anche e soprattutto i contratti collettivi, aiutano a fare chiarezza circa la disciplina della retribuzione festività aprile. I dettagli

Festività di aprile aumenteranno la busta paga?
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Il mese di aprile si caratterizza per una serie di festività che consentono a milioni di italiani di fare il cosiddetto ‘ponte’ e raggiungere le località di villeggiatura per staccare qualche giorno dalla solita routine.

I lavoratori ben sapranno che le festività aprile 2022 sono retribuite pur essendo giornate non lavorate, ma non tutti conoscono nel dettaglio come sono pagate in busta paga. Di seguito intendiamo riepilogare come funziona in concreto la retribuzione delle festività di aprile 2022, in base alle norme e ad alcuni dei principali contratti collettivi del lavoro.

Festività aprile e retribuzione in busta paga: il contesto di riferimento

Ebbene, in base alla legge n. 260 del 1949 e successive modifiche, relativa alle ‘Disposizioni in materia di ricorrenze festive’, sono considerati giorni festivi oltre alla domenica – vale a dire il classico giorno di riposo settimanale – anche determinate date sul calendario.

Si tratta di ricorrenze civili e religiose, in cui solitamente un lavoratore non dovrebbe compiere le attività di lavoro di cui al relativo contratto stipulato con l’azienda.

Si tratta dei seguenti giorni:

  • primo gennaio;
  • Epifania;
  • il giorno di lunedì dopo Pasqua (mobile);
  • 25 aprile;
  • primo maggio;
  • Ferragosto;
  • primo novembre;
  • 8 dicembre;
  • 25 dicembre e 26 dicembre.

Non solo. I CCNL prevedono la supplementare festività coincidente con il giorno del Santo Patrono del luogo in cui è situato il luogo di lavoro.

La retribuzione in busta paga per le festività aprile: la rilevanza dei vari CCNL

In base alle norme vigenti, non vi sono particolari dubbi. In dette giornate vale il trattamento economico ordinario. In termini pratici, ciò significa che ai lavoratori retribuiti in modo fisso nel corso del tempo va lo stipendio integrale senza importi supplementari né tagli (come se avessero lavorato).

Mentre per i lavoratori retribuiti a ore vale la normale retribuzione globale giornaliera ragguagliata a 1/6. Attenzione però: le regole di dettaglio di cui ai vari CCNL contengono tutte le specifiche del caso. Perciò ogni lavoratore farebbe bene a dare un’occhiata a quanto previsto in merito alle festività, all’interno del contratto collettivo di riferimento. Da notare infatti che i contratti collettivi possono disporre nel periodo pasquale anche altre giornate festive o anche semifestive, di solito con riposo retribuito nel pomeriggio. E ciò che accade talvolta per i giorni 24 e 31 dicembre.

In particolare, nel mese di aprile 2022 abbiamo due festività infrasettimanali: lunedì dopo Pasqua e Festa della Liberazione, ossia il 25 aprile.

Festività che cadono di domenica: quali regole?

Lo ribadiamo: per capire quali sono le regole di riferimento, il lavoratore deve tener conto del contratto nazionale applicato. In particolare, per quanto attiene al settore industriale, l’accordo interconfederale ha previsto la corresponsione di un importo ulteriore, corrispondente alla quota di retribuzione giornaliera per i lavoratori con retribuzione fissa mensile. In base ad un provvedimento della Corte di Cassazione detto principio andrebbe applicato a tutti i lavoratori retribuiti in maniera fissa.

In linea generale, la festività di Pasqua non è ricompensata con un trattamento economico supplementare. Piuttosto, la retribuzione è prevista per il successivo lunedì di Pasqua, che è trattato appunto come festività infrasettimanale.

Ma attenzione: è pur vero che alcuni contratti collettivi includono uno specifico trattamento anche per la giornata di Pasqua. Perciò come sempre occorre tener conto del testo del contratto per il proprio settore lavorativo.

Tre esempi di CCNL e relative norme

Per contribuire a chiarire l’articolato quadro delle disposizioni sulle retribuzioni in caso di festività coincidenti con la domenica, vediamo cosa indicano sul punto tre distinti CCNL:

  • CCNL lavoro domestico: in ipotesi di festività coincidente con la domenica, il lavoratore avrà diritto al recupero del riposo in diversa giornata o, altrimenti, al pagamento di 1/26 della retribuzione globale di fatto mensile. In ipotesi di prestazione lavorativa è spettante, oltre alla normale retribuzione giornaliera, il pagamento delle ore lavorate con la retribuzione globale di fatto maggiorata in percentuale corrispondente al 60%.
  • CCNL gomma plastica: in occasione della Pasqua, laddove non dia luogo a spostamento, sarà corrisposto al lavoratore insieme alla retribuzione mensile l’importo pari a 1/25 della retribuzione mensile. Il giorno di Pasqua è considerato festivo. Come accade per le diverse festività cadenti di domenica è spettante, insieme alla retribuzione mensile, la retribuzione globale di una giornata, quantificata in rapporto ad un ventiduesimo di quella mensile.
  • CCNL Servizi postali in appalto: in ipotesi nella quale le festività cadano in giornata di riposo settimanale, al lavoratore è attribuito, insieme al normale trattamento economico, un importo corrispondente ad un ventiseiesimo della retribuzione globale mensile.

Concludendo, si può ben notare che alcuni dei principali CCNL prevedono regole ad hoc sulle festività che cadono di domenica. Perciò ad essi ogni lavoratore dovrà fare riferimento per comprendere come funziona la retribuzione in busta paga per queste giornate.

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