Il Fisco controlla i possessori di legge 104 e i loro familiari, in arrivo multe salatissime

Oggi più che mai il Fico italiano è intenzionato a stringere dentro una morsa quanti più furbetti possibile.

In questi ultimi mesi, abbiamo potuto vedere come le due crisi, quella innescata dalla pandemia ancora in atto e quella derivante dal conflitto ormai in atto da tempo in Ucraina abbiano avuto forti ripercussioni sul nostro quotidiano. Siamo abituati spesso ad immaginare momenti migliori e di certo non potevamo ipotizzare qualcosa di simile. In questa fase, dunque, la situazione appare molto critica.

Legge 104 e bonus non solo per il disabile
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Al giorno d’oggi mantenere una famiglia, a volte quindi addirittura con un solo stipendio è impresa di certo non facile. Gli scenari ipotetici sono molti, si va dalla presenza di minori fino a quella di maggiorenni studenti o anche senza lavoro quindi di fatto mantenuti dai propri genitori. Situazioni spesso al limite che comportano enormi sacrifici nei cittadini che nella maggior parte dei casi hanno bisogno di poter contare su misure straordinarie erogate dallo Stato. Misure per fortuna sempre presenti e pronte a sostenere i cittadini italiani.

Altro aspetto molto interessante nell’analizzare gli scenari possibili nella nostra società riguarda poi quei cittadini che rientrano tra le maglie, tra le misure della Legge 104. Parliamo di cittadini con disabilità che non possono condurre in maniera autosufficiente una comune vita. Proprio per questo lo Stato garantisce loro una serie di vantaggi ad esempio sul lavoro. Permessi speciali, orari agevolati ecc, in più alcuni permessi speciali come ad esempio quello per il parcheggio o magari l’esenzione dal pagamento del bollo auto.

Il Fisco contro la 104: le multe salatissime partono da ben 5000 euro

Quello che però fa tenere bene aperti gli occhi ad uno Stato spesso troppo generoso sono i comportamenti degli stessi cittadini. Questi, spesso troppo abituati a trattamenti di favore e di conseguenza altrettanto abituati ad approfittare di alcune situazioni. Un classico esempio? L’esercito dei furbetti del Reddito di cittadinanza. Parliamo di migliaia di percettori della misura che da anni fa tanto discutere che spesso nemmeno avevano diritto a percepire l’assegno stesso. Una cosa molto simile succede ad esempio proprio per quel che riguarda la Legge 104.

In pratica si è assistito in alcuni casi alla presentazione di false documentazioni per poter accedere a quei “privilegi” secondo i soggetti in questione offerti dalla stessa Legge 104. Si tratta in quel caso di “indebita percezione ai danni dello Stato prevista dall’art. 316 ter c.p.”. Nel caso specifico caso è previsto quanto segue: “chiunque mediante l’utilizzo o presentazione di dichiarazioni o documenti falsi consegue indebitamente benefici è punito con la reclusione. Ovvero benefici come sovvenzioni, finanziamenti, contributi, mutui agevolati o altre prestazioni simili erogati dallo Stato o da altro Ente pubblico o Comunità europee”.

Se a commettere il fatto è inoltre un pubblico ufficiale si può rischiare la reclusione per un periodo che va da 1 fino a 4 anni. Nel caso in cui la somma percepita indebitamente sia pari o inferiore a 3.996,96 euro non è prevista alcuna reclusione. Le notifiche in caso di multa possono partire da 5000 euro ed arrivare fino a 25.882,00 euro. Il rischio insomma è davvero altissimo per chi ancora di questi tempi prova a fare il furbo in determinate situazioni.

Da questo tipo di pena, una volta condannati o obbligati ad esempio ad una multa più che salata come abbiamo visto, non si scappa facilmente. Le maglie del Fisco, oggi sono assolutamente concentrate. Proiettate verso uno scenario in cui il furbetto, quello che vuole approfittare della situazione paga per aver anche soltanto tentato di truffare lo Stato. Perchè di fatto di truffa parliamo. Cittadini insomma avvisati, lo Stato fa sul serio, abbiamo visto questo, come si diceva anche per quella dinamiche che riguardano per l’appunto il Reddito di cittadinanza. Lo Stato, stavolta fa davvero sul serio.

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