Reddito di Cittadinanza, “non è ancora finita” in arrivo una brutta sorpresa prima di Pasqua

In questi mesi, a partire da gennaio, sono stati annunciati da Inps tagli al Reddito di Cittadinanza. Ma ancora le pratiche non sono state elaborate tutte.

Questo 2022 per i percettori del Reddito di Cittadinanza è un po’ “al cardiopalma”. Dall’inizio dell’anno, infatti, sono stati più volte annunciati tagli, o comunque revisioni delle pratiche. A marzo, molti non hanno proprio ricevuto la ricarica. Arrivano però comunicazioni ufficiali dall’Ente di Previdenza.

Tagli al Reddito di Cittadinanza
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In questa prima metà di aprile sono stati erogati ad alcuni percettori di RdC gli arretrati di marzo, ma nonostante questo qualcuno ha ancora problemi con le ricariche. INPS ha più volte assicurato gli utenti che tutto sarebbe presto tornato “alla normalità”. Ma esistono ancora delle pratiche in sospeso. Dunque anche ad aprile potremmo vedere “spiacevoli sorprese”.

Tagli al Reddito di Cittadinanza: a chi arriveranno?

I problemi con gli importi erogati ai percettori del Reddito sono cominciati già a febbraio. Alcuni annunci avevano messo in allerta, perché erano in atto dei “ricalcoli”. Nonostante ciò, molti hanno ricevuto il medesimo importo. A marzo, invece, ancora “caos” per qualche beneficiario dell’RdC. Nessuna ricarica nella PostePay.

A questa “confusione” si è aggiunta l’erogazione dell’Assegno Unico Universale. Che in teoria sarebbe dovuta essere accreditata dopo pochi giorni dalla ricarica classica. Non solo: sembra che alcuni cittadini non abbiano ancora presentato la DSU aggiornata e dunque il pagamento del Reddito è stato sospeso. Per altri, i famosi ricalcoli sono partiti in ritardo e dunque i percettori si trovano in una condizione di “debito” verso l’Inps.

Il comunicato ufficiale dell’Inps

Tutto nasce dal fatto che da gennaio 2022, l’INPS ha dovuto ricalcolare il Reddito considerando eventuali maggiorazioni ricevute dai percettori, come trattamenti assistenziali o quattordicesima.

In alcuni casi, addirittura, ciò ha comportato tagli consistenti all’importo spettante o proprio la decadenza definitiva del beneficio. Non è ancora finita, dunque. Alcuni percettori che ancora non hanno visto i tagli potrebbero riceverli tutti insieme proprio ad aprile.

Inps, con un comunicato ufficiale, chiarisce che c’è anche la possibilità di dover rateizzare il “debito” accumulato. Nello specifico, il 6 aprile scorso è stato diffuso questo messaggio:

L’Inps informa che sono ancora sospese le rate di reddito e pensione di cittadinanza per i beneficiari che non sono in possesso di un ISEE valido per l’anno 2022. Il pagamento del beneficio riprenderà, quindi, solo a seguito della presentazione della nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).”

Per quanto riguarda invece il ricalcolo, nel messaggio si specifica che: “sulla mensilità di marzo (in pagamento ad aprile), per alcuni beneficiari di reddito e pensione di cittadinanza, sarà applicato un conguaglio. Ciò a compensazione di quanto ricevuto in più nel mese di febbraio, per la mancata applicazione del ricalcolo dell’assegno in presenza di altre prestazioni assistenziali. Il debito sarà rateizzato e sarà garantito un importo minimo nei casi di conguagli negativi superiori all’importo della rata stessa. Le operazioni di conguaglio si concluderanno nei prossimi giorni.”

La “buona notizia” è che probabilmente siamo alla fase finale di questa “agonia” e che con il mese di aprile tutta la faccenda sia in dirittura d’arrivo.

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