I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al Governo di aumentare la tassazione sui grandi patrimoni per aiutare imprese e famiglie.
Al Governo Draghi è giunta la proposta di un prelievo forzoso dell’1% per i patrimoni sopra 1,2 milioni di euro. Questi dovrebbero servire a compensare l’impoverimento graduale della società italiana.
Per aiutare famiglie e imprese colpite dalle conseguenze della guerra in Ucraina e dell’inflazione i sindacati con in testa la Cgil si sono fatte promotrici dell’iniziativa politica ed economica. Secondo le stime del segretario generale Maurizio Landini la misura può dare un gettito di 6 miliardi di euro.
Una tassa di solidarietà straordinaria che però appare oggi normale in un contesto economico completamente anomalo. I record di prezzi e l’impotenza delle manovre di politica monetaria possono dare seguito a soluzioni estreme al fine di salvare il tessuto sociale e rilanciare gli investimenti.
Secondo il leader della Cgil, è necessario a questo punto intervento su chi ha redditi e patrimoni più alti. In alternativa servirebbe uno scostamento di bilancio per evitare che la crisi passi da passeggera a strutturale.
Il governo ha proposto di convocare un tavolo dopo Pasqua da allargare anche all’associazione delle imprese per affrontare i problemi aperti. Di fronte a questa richiesta sindacale, il premier Mario Draghi ha ascoltato secondo il suo stile interlocutorio, convenendo sull’insufficienza dei 5 miliardi euro previsti dal Def per aiutare famiglie e imprese.
I sindacati si sono espressi anche sul tema delle pensioni. Su questo sono richieste forme di maggiore flessibilità in uscita, nuove tutele per le lavoratrici madri, nonché una specifica attenzione alla previdenza integrativa. Il prelievo forzoso dai conti correnti con il dichiarato intento di offrire al Paese qualche chance per uscire dall’impasse, da un quadro estremo che attualmente sembra ancora prematuro.
Il governo è infatti messo al lavoro per preparare un provvedimento parametrato su base Iva che, tuttavia, secondo molti osservatori rischia di essere passibile di ricorsi davanti alla Corte Costituzionale.
Tra i partiti favorevoli alla proposta di una tassa patrimoniale c’è una parte del PD. Enrico Letta nei giorni scorsi sembrava incline alla necessità di mettere in campo un progetto di redistribuzione della ricchezza, specificando però che questo sarebbe dovuto avvenire sulla base di un mandato elettorale.
Un altro partito favorevole ma fuori dalla maggioranza è Sinistra Italiana. Contrari invece Forza Italia, che per voce di Renato Schifani dichiara: “la patrimoniale non è e non sarà mai una via percorribile. Non si può immaginare che tassare gli Italiani sia la ricetta per uscire dal difficile momento di crisi che stiamo attraversando”.
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