Bomba nucleare, ecco perché Putin potrebbe usarla: la base italiana nel mirino

Bomba nucleare, una dichiarazione di un ex ministro lascia pensare che forse si arriverà davvero ad utilizzare questa terribile arma. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo. 

La guerra in Ucraina non si ferma. Anzi, il massacro di Bucha, che in questi giorni ha sconvolto la comunità internazionale, potrebbe segnale una spartiacque storico in tal senso. Sull’onda del momento infatti, l’Ue ha deciso di proporre delle nuove sanzioni economiche contro la Russia.

bomba atomica
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Ed è facile capire come con un clima del genere, trovare un accordo di pace con Putin che metta fino al conflitto che sta subendo il governo di Kiev, diventa quasi impossibile. La tensione internazionale è forse persino più alta della guerra fredda. Anche perché i toni di Biden continuano a restare molto forti. 

Bomba nucleare, le accuse di Biden contro Putin alzano il livello della tensione

Il Presidente Usa, dopo che nei giorni scorsi aveva definito Putin un macellaio, ha fatto adesso una nuova proposta. Che Putin, alla luce di quanto accaduto a Bicha. venga adesso processato per crimini contro l’umanità. E adesso, il giornale Libero riporta una notizia a dir poco inquietante.

Il quotidiano digitale è riuscito infatti a intervistare Sokov, un ex ministro degli esteri russo. L’uomo è considerato uno dei maggiori esperti al mondo sul tema della proliferazione nucleare. A giornali Sokov ha spiegato che alcune mosse occidentali si sono tradotte in un vero e proprio “regalo” a Putin. In tal senso ad esempio l’occidente, piuttosto che colpire gli oligarchi, avrebbero dovuto invece concentrarsi sugli uomini dei servizi segreti. 

Bomba nucleare, ecco dove potrebbe colpire Putin: anche una base italiana nel mirino

Anche perché la popolazione russa detesta gli oligarchi, e nemmeno il leader di Mosca ha mostrato mai per loro troppa simpatia.

Secondo Sokov “adesso le sanzioni riporteranno gli oligarchi a investire nel Paese, provocando ancora di più il presidente russo. Siamo nella tempesta perfetta, Putin è sempre più avvolto dalla sindrome di Pietro il Grande e questo può portarlo a schiacciare il bottone della bomba atomica. Soltanto l’idea che Biden pensi ad un cambio di regime può portare a qualsiasi reazione. E tra gli obiettivi atomici ne esiste anche uno in Italia: si tratta della base Usa di Aviano”.

Dichiarazioni che naturalmente non possono lasciare sereni. Anche solo pensare a un possibile nuovo utilizzo della storia della bomba atomica fa venire i brividi. Con questo nome si intende un tipo di ordigno a fissione nucleare scoperto dall’umanità tantissimo tempo fa. 

La storia di come gli scienziati hanno iniziato a costruire la bomba atomica

Parliamo dunque di un’arma nucleare con una particolarità. La sue energia è infatti interamente generata da una reazione a catena di fissione nucleare. Si tratta di un processo fisico in cui il nucleo atomico viene diviso. Dopo il disastro e il dramma storico della seconda guerra mondiale, l’umanità aveva sviluppato una paura ancestrale verso quest’arma nucleare.

Al punto che la comunità internazionale ne aveva sanzionato pesantemente la produzione. Lo ha fatto con la stipula del trattato di non proliferazione di massa. Già durante la genesi scientifica di quest’arma di distruzione di massa, alcuni scienziati si erano accorti dei suoi possibili risvolti bellici. Parliamo di persone illuminate che si erano rifugiate negli Stati come ad esempio il nobel italiano Enrico Fermi. 

Bomba nucleare, la lettera che Einstein scrisse al presidente Usa Roosevelt che diede inizio a tutto

Il fisico fu tra coloro che riuscirono a convincere Einstein nel 1939 a intraprendere un importante atto. Il genio tedesco scrisse infatti una lettera al presidente americano Roosevelt. Qui segnalò come vi fosse l’intenzione di costruire una bomba nucleare sulla base di principi scientifici appena scoperti.

E che Hitler stava già studiando in merito come fare. Fu in questo modo che gli Stati Uniti iniziarono la loro ricerca per costruire un ordigno nucleare che fosse in grado di fronteggiare la Germania. Molti di questi scienziati entrano in quello che prese il nome di progetto Manhattan. Qui il 2 Dicembre del 1942, il gruppo diretto da Enrico Fermi riuscì a ottenere la prima reazione artificiale nata da una fissione a catena autoalimentata.

E quello fu il momento in cui tutti capirono che costruire una bomba nucleare era davvero possibile. Servivano però tempo per le ricerche e una cospicua mole di finanziamenti. 

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