I lavoratori al termine del rapporto di lavoro possono richiedere l’anticipo TFS o TFR maturato. Ecco come fare.
Per il dipendente in pensione poter accedere a una parte o all’intera liquidazione maturata è importante. Spesso non può aspettare. È possibile chiedere un anticipo del TFS?
In realtà un decreto legge pubblicato nel 2019 offre la possibilità di chiedere tutta o una parte della liquidazione TSF in anticipo per i dipendenti del pubblico impiego. Ecco di cosa si tratta.
Il dipendente pubblico dopo essere andato in pensione ha la facoltà di riscuote il proprio TFS, Trattamento di fine servizio o il TFR (Trattamento di fine rapporto) maturato. Come tutti i lavoratori le somme “conservate” mese per mese potranno essere prelevate al termine dell’attività lavorativa.
Nel settore pubblico però i tempi di attesa per ricevere la liquidazione sono molto lunghi. Il ritardo dipende anche dalla motivazione alla base della cessazione del lavoro. In sintesi, ecco i tempi di attesa per la liquidazione per rapporto di cessato per:
Invece, per le dimissioni volontarie e l’accesso alla pensione anticipata, i tempi di attesa per la liquidazione sono 24+3 mesi.
Per chi esce con Quota 100 o 102:
Si tratta dei tempi di attesa tra periodo previsto dalle norme e i tempi del disbrigo della pratica INPS. Soprattutto per chi ha richiesto la pensione anticipa e deve attendere il raggiungimento delle soglie previste dalla legge Fornero.
Insomma, l’anticipo del TFS potrebbe interessare i dipendenti pubblici che vanno in pensione. Anche se rischiano di rimetterci qualcosa su quanto accantonato. Potrebbero richiedere un finanziamento o un prestito in banca.
Proprio a causa dei tempi di attesa così lunghi, il decreto-legge n.4/2019 articolo 26, comma 7 ha introdotto l’anticipo tramite banca. Si tratta in realtà di un finanziamento bancario che comporta il pagamento degli interessi da parte di chi ne fa richiesta.
Gli interessati potranno richiedere un anticipo massimo pari a 45mila euro compreso gli interessi. Il tasso applicato sarà quello ufficiale il giorno della presentazione della domanda di anticipo. TAN fisso e TAEG non più alto del 41,10%.
Le somme erogate in anticipo del TFS non dovranno essere inserite nel modello 730 o nel modello Redditi, poiché non incidono sul reddito imponibile. Insomma, non sono soggette all’imposta dei redditi delle persone fisiche e delle relative aliquote.
Inoltre, neppure gli interessi pagati andranno inseriti nella dichiarazione dei redditi, poiché non è concessa agli interessati nessuna detrazione fiscale.
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