Monete, è il momento di tirare fuori tutte le vecchie lire: la classifica delle più ricche

Monete che hanno letteralmente fatto la storia del nostro paese. Esemplari unici che non possono essere dimenticati.

Come si fa a collocare in un certo modo una determinata moneta li nella storia particolare del paese che l’ha di fatto adottata. I fattori, i tratti che possono in qualche modo raccontare la storia, le vicende, i tratti per l’appunto di una determinata moneta sono praticamente infiniti. Ad un certo punto possono contribuire a dare lustro ad una particolare versione praticamente tutti gli elementi potenzialmente riconducibili ad un discorso legato a valore, prestigio, storia pratica, vissuta, dalla stessa moneta negli anni ai quali si fa riferimento.

Monete lire
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Ci sono nel nostro paese, chiaramente parlando della vecchia lira alcuni riferimenti che fanno della nostra vecchia moneta qualcosa di più di una semplice valuta utilizzata in un determinato arco temporale. Ci troviamo di fronte, analizzando particolari elementi a disposizione a qualcosa di molto più radicato. Possiamo considerare la lira una presenza praticamente inamovibile, stabile, di enorme spessore indissolubilmente legata alla contemporanea linea storica del nostro paese. Gli eventi, le cronache. Monarchia e Repubblica.

Dittatura, guerra, progresso sognato, boom economico, stragi. L’Italia e la lira a braccetto per tutto il novecento e non solo. Compagne inseparabili di viaggio. Ognuna ha dato all’altra qualcosa ed oggi quei frutti sono li, visibili, a disposizione di tutti. Oggi, collezionisti a ogni parte del mondo arrivano a reclamare quasi un esemplare qualsiasi che possa in qualche modo arricchire la propria collezione. Ci troviamo di fronte a considerazioni, ragionamenti e conclusioni uniche che non possono che aumentare ancora di più il prestigio ed il valore di una moneta che ad oggi è definita letteralmente immortale.

Monete, la vecchia lira spopola: tutti gli esemplari al momento protagonisti sul mercato dei collezionisti

100 lire minerva
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Una della considerazioni che non può di certo essere messa da parte è quella legata alle condizioni di conservazione di una determinata moneta. Parliamo di uno degli elementi cardine che vanno a definire a rappresentare il valore stesso di una particolare moneta. Ci troviamo di fronte a una speciale classificazione capace di inquadrare perfettamente l’eventuale esemplare in questione all’interno di una logica ufficialmente riconosciuta. Semplici definizioni che possono significare per un collezionista, in pratica, l’affare della vita.

  • B = Bella, moneta poco leggibile e liscia mentre i rilievi presentano 2 o 3/10 di metallo.
  • MB = Molto Bella, grande usura della moneta, parti non sono leggibili, mentre i rilievi presentano 4 o 5/10 di metallo.
  • BB = Bellissima, rilievi conservano 6- 7/10 di metallo, la moneta è comunque leggibile e intera.
  • SPL = Splendida, la moneta ha circolato molto poco e i rilievi si presentano nitidi e conservano 8-9/10 di metallo.
  • FDC = Fior di Conio, moneta non ha praticamente circolato e risulta nelle condizioni di uscita dal conio, i rilievi conservano 10/10 di metallo.
  • FS = Fondo Specchio, moneta è stata sottoposta ad un particolare processo di lavorazione che ha reso i suoi fondi speculari.

Ampio spazio e chiaramente visibilità va concesso ad un pezzo di collezione della vecchia lira che appartiene ad un passato assolutamente decisivo per le stesse sorti del nostro paese. Parliamo di esemplari che hanno caratterizzato il dopoguerra italiano. Versioni che ancora oggi riescono a strappare emozione nei cittadini e che sul mercato valgono davvero tanti soldi. I collezionisti questo lo sanno e praticamente ad ogni buona occasione provano a strappare qualche esemplare al legittimo proprietario a colpi di migliaia di euro:

  • 1 Lira Arancia 1947: su uno dei  lati una testa di donna ornata di spighe e dall’altro un ramo di Arancio, FDC può valere 1.500 euro.
  • 2 Lire Spiga del 1947: su una delle facce una spiga e in stato FDC sono state comprate a un’asta per 1.800 euro.
  • 5 Lire Uva del 1946 e 1947: su uno dei lati un grappolo d’uva, in stato FDC possono valere 1.200 euro.
  • 5 Lire Delfino del 1956: un delfino su una delle facce e in stato FDC può valere oltre 2.000 euro.
  • 10 Lire Olivo del 1947: un ramo d’olivo su uno dei due lati e può valere 4.000 euro.

Non sono da meno, ma con in alcuni casi percorsi completamente diversi gli altri esemplari appartenenti alla storia della lira del secolo scorso. Nello specifico, con interessanti spunti di riflessione parliamo dei seguenti esemplari, 20,50, 100, 200 e 500 lire:

  • 20 Lire del 1956 “Prova”: presenta appunto la scritta in questione e può valere più di 300 euro.
  • 20 Lire del 1968 “Prova” può valere fino a oltre 800 euro.
  •  50 Lire del 1958: in perfetto stato di conservazione può valere quasi 2.000 euro
  • 100 Lire del 1955: in stato FDC può valere circa 1.000 euro, in SPL circa 120 euro.
  • 200 Lire del 1977 “Prova”: in stato FDC può valere fino a 800 euro.
  • 500 Lire d’argento del 1957 “Caravelle”: una delle più preziose monete della collezione italiana, il suo valore può sfiorare i 15mila euro. Un errore di conio ormai celebre ha caratterizzato la sua esperienza tra le fila delle monete più prestigiose della nostra collezione nazionale.

La storia del nostro paese, insomma, raccontata attraverso quella della sua moneta di riferimento, la sua storia, vera e propria, prima dell’arrivo dell’euro. Un percorso comune, una lunga passeggiata costellata da grandi tragedie ed allo stesso tempo grandi gioie e soddisfazioni. Italia e lira, unite più che mai, ieri come oggi, la storia, per certi versi non ha mai smesso di raccontarlo.

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