Cartelle esattoriali, è di nuovo cambiato tutto: gli ultimi importanti sviluppi

Uno dei temi che sta molto a cuore agli italiani. Parliamo di situazioni che riguardano la vita quotidiana. Problemi, difficoltà economiche.

Nel corso degli ultimi due anni abbiamo potuto osservare come la vita di ognuno di noi sia di fatto cambiata. L’epidemia, anzi la pandemia di covid ha letteralmente sconvolto quegli equilibri che a volte tanto faticosamente si provava a legittimare anno dopo anno. Con il covid, è successo che tutto questo in un certo senso è andato a farsi benedire, come si usa dire. Situazioni di disagio, sconforto, crisi. Mancanza di lavoro o impossibilità di lavorare, di conseguenza meno soldi in tasca, di conseguenza impossibile rispettare gli impegni presi.

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Quello che è di fatto cambiato, cosi come di diceva, con la mancanza di lavoro o con la diminuzione di quel regime lavorativo che aveva consentito a tutti gli occupati di vivere in un certo modo la situazione è chiaramente cambiata. Non si è più potuto far fronte al rispetto di quelli impegni presi dai singoli cittadini con privati o enti pubblici. Di cosa si parla? Chiaramente di debiti, pendenze, situazioni in qualche modo legate al saldo di importi che senza stipendio o con mezzo stipendio non è più stato possibile sostenere.

A quel punto lo Stato ha deciso di scendere in campo. I contenziosi con i suoi stessi enti non sarebbero mai stati pagati persistendo certe condizioni. Cosi, per i debiti già certificati, notificati insomma si è passati ad una proroga, cosi per dare respiro agli italiani in una fase in cui un debito con l’Agenzia delle entrate poteva rappresentare realmente qualcosa di impossibile da sostenere. Oggi, quella situazione per certi versi è passata, le cartelle esattoriali sono tornate a bussare alla porta degli italiani nonostante proroghe e condoni. C’è però una novità.

Cartelle esattoriali, è di nuovo cambiato tutto: ancora più tempo per rimettersi in regola, è ufficiale.

L’emendamento al decreto Sostegni – ter apre la strada, cosi come stabilito dalla Commissione bilancio del Senato, alla proroga per l’operazione di rottamazione delle cartelle esattoriali. Ancora maggiore respiro dunque per gli italiani che a questo punto potranno considerare la possibilità di organizzare al meglio il piano di rientro per annullare definitivamente le pendenze con lo Stato. 512mila, ancora, gli italiani che entro la fine del 2021 non avevano ancora saldato il proprio debito con lo Stato stesso.

Il problema cosi come più volte manifestato nel corso dei mesi scorsi sta anche nella riscossione vera e proprio, spesso troppe pratiche da gestire, cosi come poi realmente accaduto creano una stretta imprevista, un momento di caos che lo Stato non riesce più a governare, a gestire con efficacia. In merito alla rottamazione ter, quindi, cosi come deciso saranno previste tre scadenze: la prima entro il 2 maggio, termine ultimo per pagare le rate 2020. La seconda sarà invece il 1° agosto, data entro la quale si dovranno pagare le rate dovute nel 2021. Il termine ultimo del 30 novembre sarà infine dedicato al pagamento di tutte le rate del 2022.

Come sempre in questi casi sarà confermata la regola dei cinque giorni di tolleranza per ogni scadenza prestabilita. Scaduto il termine non sarà più possibile poi richiedere alcuna rateizzazione. 2,45 miliardi di euro, secondo una stima, a tanto ammontano i debiti dei contribuenti riammessi con le modifiche al decreto Sostegni-ter. Niente riscossione forzata, si è scelto di agire come in condizioni di crisi, d’emergenza. Non forzare troppo le condizioni e gli animi degli italiani in un momento che di fatto resta abbastanza complesso e difficile da sostenere.

La crisi non è ancora alle spalle, oggi la guerra in Ucraina ci dice che il momento nero non è affatto passato, anzi. Niente per certi versi è cambiato del tutto. Gli aumenti ai prezzi di beni e servizi, il carburante, l’incertezza, i dubbi. Siamo certi che sia tutto passato?

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