L’INPS avverte tutti: “non siamo stati noi”, cosa sta succedendo

Il momento che si vive è assai delicato, lo dice quello che succede intorno a noi lo dice la probabilità di diventare di colpo vittime.

Negli ultimi mesi sono aumentate in modo assolutamente decisivo i tentativi di raggiro ad ignari cittadini convinti nella maggior parte dei casi di stare agendo in modo del tutto naturale magari rispondendo ad una notifica oppure ad una semplice richiesta di informazioni. Quello che succede è in realtà tutt’altro. Quello che succede è che il rischio di essere raggirati sul web è sempre altissimo.

Truffa malware
Adobe

Ci troviamo di fronte nell’ultimo periodo ad una situazione mai come ora insolita. Da un lato milioni e milioni di utenti che affollano il web dall’altra abili malintenzionati che mai come in questo periodo provano di fatto a deviare l’attenzione degli stessi utenti verso strade assai rischiose. Parliamo di truffa, raggiro, tentativo per l’appunto di sopraffare il prossimo attraverso piccoli mezzi che in qualche modo riescono sempre ad orientare i comportamenti delle vittime potenziali. Dinamiche strutturate, modalità paradossalmente vincenti che spianano la strada ai truffatori in questione.

La nuova mail truffa, quella che ormai da settimane sta impazzando sul web prova a prendere gli ignari utenti in qualche modo attraverso il potenziale rischio del non essere aggiornati. La comunicazione Inps in questione, inerente magari ad una qualche dinamica realmente interessante nell’ultimo periodo e la possibilità di scaricare una serie di allegati utili per comprendere ancora meglio la situazione. Quello che potrebbe accadere dopo è immaginabile a questo punto. Parliamo di veri e propri malware che possono potenzialmente attaccare il nostro computer, smartphone o tablet in qualsiasi momento.

Occhio a ciò che vi si chiede: cosa potrebbe accadere una volta accolto il malware?

Il passo successivo, quello che insomma viene dopo l’attacco vero e proprio da parte del malware, arrivato con l’utente ignaro di tutto rappresenta il vero e proprio rischio per il cittadino. Informazioni, dati sensibili ed addirittura potenziali furti delle credenziali d’accesso all’home banking. Tutto ciò potrebbe essere sottratto, tutto ciò potrebbe finire nelle mani dei malintenzionati ovviamente da utilizzare contro di noi, da utilizzare per sottrarci potenzialmente tutto quello che abbiamo. Il rischio insomma è più che concreto.

Ci troviamo insomma di fronte alla più classica delle truffa. Il consiglio vivo è chiaramente quello di non dar credito a certe comunicazioni. Messaggi contenenti fedelmente loghi e quant’altro inerenti alle aziende che sarebbero titolari del contenuto, in questo caso specifico parliamo di Inps. L’istituto ha chiaramente difeso la propria parte diffidando gli utenti ad accettare tali comunicazioni e chiarendo che mai l’istituto stesso invia mail in questo modo, in quello classico insomma. Le comunicazioni arriveranno sempre e comunque attraverso il profilo Inps dell’utente.

Al momento ci troviamo di fronte ad una serie di attacchi da parte dei malintenzionati del web che certamente possono essere schivati ma che si fanno sempre più pericolosi con il tempo che passa. Nuove forme, nuove modalità di impostare le stesse comunicazioni truffa donano in qualche modo quell’idea di apparente autenticità. I truffatori nel tempo quindi evolvono sempre di più le proprie modalità di intervento, se cosi si può dire. Ci troviamo di fronte a veri e propri professionisti. Personalità abili nel portare l’utente li dove si vuole e dargli l’idea che tutto sia sotto controllo, tutto sia chiaro, limpido, usuale insomma.

Il momento attuale insomma è gravido di taluni rischi. Mai e poi mai fidarsi, cosi a prima vista, al primo colpo. Il timore di poter perdere qualcosa potrebbe spingerci ad agire senza ragionare, ed è proprio li che si attiva il tutto, che parte il raggiro. Quella è la fase iniziale. Tutto il resto causerà soltanto gravissimi problemi al cittadino, problemi che forse potrebbero essere evitati in ogni caso. Massima allerta dunque, e mai fidarsi dei messaggi che realisticamente spesso nemmeno comprendiamo.

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