La quinta rottamazione delle cartelle esattoriali interessa i versamenti non effettuati di contributi previdenziali, imposte e avvisi bonari affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione fino al 31 dicembre 2023.
Non rientrano nella rottamazione di debiti per i quali è in corso un accertamento, coloro che sono evasori totali e i contribuenti che si sono sottratti al pagamento dei debiti.

La quinta rottamazione consente di sanare la posizione con i vari enti, pagando il dovuto in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025 o dilazionato in massimo 54 rate, senza il versamento di sanzioni, interessi e aggio.
Quinta rottamazione poco conveniente: il raddoppio degli interessi scoraggia i contribuenti
Chi paga il debito a rate, sul rateizzo si paga un interesse che dal 2% delle vecchie definizioni agevolate, è salito al 4% sulla quinta rottamazione. L’interesse raddoppiato fa riflettere i contribuenti e rende meno conveniente aderire a questa definizione agevolata.
In effetti, la possibilità di dilazionare il debito in 54 rate si traduce in un aggravio di interessi che può arrivare a circa il 35%. Ricordiamo che per adire alla quinta rottamazione bisogna presentare domanda entro il 30 aprile 2026 tramite una posta dichiarazione telematica attraverso il sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.
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