Dal prossimo anno, la retribuzione sarà più alta per molti lavoratori. Ecco come cambieranno gli stipendi da gennaio.
Nelle ultime settimane, si sta discutendo su un nuovo taglio dell’IRPEF per il cd. ceto medio. L’intento sarebbe quello di ridurre l’aliquota del secondo scaglione, quello dei redditi compresi tra 28.001 e 50 mila euro, dal 35% al 33%.

Ma non si tratta dell’unica novità, perché verrà incrementato il Bonus dedicato alle lavoratrici e previsto un lieve aumento della busta paga grazie al riconoscimento di due festività non godute. Nel 2026, dunque, molti lavoratori beneficeranno di buste paga maggiorate. Ma analizziamo tutti i cambiamenti nel dettaglio.
Non solo taglio IRPEF: aumento dei Bonus e festività non godute per tantissimi lavoratori
La notizia più rilevante, in cui molti contribuenti confidano, è l’ulteriore taglio dell’IRPEF, che porterebbe inevitabilmente a un innalzamento degli stipendi. La misura, come anticipato, riguarderebbe coloro che ricadono nel secondo scaglione, che, secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono circa 13 milioni.

Se la riforma dovesse essere approvata, chi ha redditi tra 28.001 e 50 mila euro otterrebbe un taglio di due punti percentuale. I vantaggi saranno evidenti con l’aumentare del reddito, perché, ad esempio, su quelli pari a 50 mila euro, lo sconto sarebbe di ben 440 euro. In realtà si starebbe discutendo anche per l’innalzamento della soglia massima a 60 mila euro. In tale ipotesi, chi ha redditi tra 50.001 e 60 mila euro potrebbe contare su una riduzione di 640 euro annui.
L’altra misura che potrebbe essere modificata è il Bonus mamme lavoratrici, rinnovato per il 2026. L’agevolazione comporta una maggiorazione di 40 euro per ciascun mese lavorato, per un totale di 480 euro all’anno. La somma viene pagata in un’unica soluzione dall’INPS, alla fine dell’anno, ed è rivolta a coloro che hanno almeno due figli, fino al compimento del decimo anno di quello minore. Per le donne con tre o più figli, il beneficio è pagato fino al compimento della maggiore età da parte del più piccolo. Il Bonus è esentasse, ma spetta solo alle lavoratrici il cui reddito da lavoro non supera i 40 mila euro. Nel 2026, l’importo della maggiorazione dovrebbe aumentare, ma al momento non ci sono dettagli al riguardo.
Dal prossimo anno, infine, sarà istituita una nuova festività nazionale: il 4 ottobre, giorno della ricorrenza di San Francesco d’Assisi (patrono d’Italia). La giornata, tuttavia, cadrà di domenica e, dunque, dovrà essere conteggiata come festività non goduta. I dipendenti dovranno ricevere un aumento in busta paga, ossia una retribuzione aggiuntiva, sulla base di quanto sancisce l’art. 5 della Legge n. 260 del 27 maggio 1949. Nel dettaglio, l’aumento corrisponderà a 1/26 dello stipendio, per chi percepisce una paga mensile, o a 1/6 per chi viene pagato a ore. La regola si applicherà anche al 1° novembre 2026 (Ognissanti).