Rimborso spese sanitarie nel 730, attenzione non tutto si può detrarre: sono in molti a sbagliare e dovranno restituire i soldi all’Agenzia delle Entrate

Anche in caso di rimborso delle spese mediche si può ottenere la detrazione fiscale delle stesse. Ecco come usufruire del beneficio.

Per usufruire della detrazione IRPEF sulle spese sanitarie, è necessario conservare scontrini e fatture che attestino le visite specialistiche, gli esami di laboratorio e l’acquisto di farmaci. Ma qual è la procedura corretta per non perdere il beneficio?

rimborso spese sanitarie
Rimborso spese sanitarie nel 730, attenzione non tutto si può detrarre (informazioneoggi.it)

Il principio generale è quello espresso nel TUIR (il Testo Unico delle Imposte sui Redditi), che sancisce che le spese sanitarie sono detraibili o deducibili soltanto se realmente “a carico” del contribuente. Tale regola, però, conosce un’importantissima eccezione. Vediamo in quali casi non è ammissibile il rimborso.

Detrazione spese mediche: come si calcola la percentuale spettante?

La detrazione delle spese sanitarie non può essere concessa se il contribuente usufruisce di una copertura sanitaria (ad esempio, una polizza assicurativa), senza sostenere direttamente il costo oppure senza che tale costo influisca sul reddito imponibile.

rimborso spese mediche 730
Detrazione spese mediche: come si calcola la percentuale spettante? (informazioneoggi.it)

Per quanto riguarda le assicurazioni sanitarie finanziate dai datori di lavoro, invece, se il premio rientra tra i cd. fringe benefits, essendo tassato in busta paga, permette il pieno riconoscimento della detrazione della spesa medica. La situazione è più complessa per i fondi sanitari e le società di mutuo soccorso. In relazione ai primi, se i contributi sono pagati dal lavoratore, allora è ammessa la deducibilità dal reddito; se sono versati dal datore, non formano il reddito del dipendente. L’agevolazione, tuttavia, è riconosciuta entro un tetto massimo di 3.615,20 euro all’anno.

Le società di mutuo soccorso consistono in enti che riconoscono prestazioni socio-sanitarie ai soci e prevedono la detrazione fiscale del 19% sui contributi associativi, entro un limite massimo di 1.300 euro all’anno. Nel caso in cui vengano superate tali soglie, non si perde del tutto il diritto a ottenere la detrazione delle spese, ma lo si riceve solo in relazione alla parte di contribuzione che non è stata coperta dal rimborso.

Per non commettere errori in fase di compilazione della Dichiarazione dei Redditi, è necessario controllare tutte le informazioni in possesso dell’Agenzia delle Entrate sulle spese sanitarie e i rimborsi riconosciuti da fondi e società. Si tratta di un’operazione fondamentale per non perdere una parte del beneficio fiscale a cui si ha pieno diritto, recuperando una quota di detrazione anche sulle somme che sono state rimborsate. La formula da usare per il calcolo è la seguente: prima si determina la quota contributiva “non agevolata” sul complesso dei contributi accreditati (contributi che eccedono il limite / contributi totali) * 100 e, poi, si applica il risultato alla spesa rimborsata, in modo tale da individuare la quota detraibile.

Gestione cookie