Si attendeva solo la conferma e ora è arrivata. Dal 2026 il 4 ottobre sarà festa nazionale in onore di San Francesco d’Assisi.
Dopo la Camera anche il Senato ha approvato il ritorno della festività. Dal prossimo anno il 4 ottobre sarà in rosso sul calendario. In realtà il vero cambiamento si noterà dal 2027 perché nel 2026 cadrà di domenica, giornata comunque festiva.

La festività è stata ripristinata, il 4 ottobre sarà un giorno rosso sul calendario com’era fino al 1977. Si potrà festeggiare, così, San Francesco ossia il Patrono d’Italia. Parliamo di una delle figure più amate, il poverello d’Assisi il cui credo si basa sulla rinuncia dei beni materiali, la devozione verso Dio e l’accoglienza di tutti gli esseri viventi sulla Terra.
Tematiche molto attuali quelle affrontate da San Francesco, la pace, la fraternità, la solidarietà ma anche la tutela dell’ambiente. Allora era il 1200, ora il 2025 ma i temi che l’umanità rincorre senza mai riuscire ad afferrare sono sempre gli stessi. Ecco perché è risultato importante inserire nuovamente la festività del 4 ottobre. Per riflettere un po’ di luce in più in un mondo diventato buio dove le guerre continuano ad essere la normalità.
Il cambiamento dal 2026: i dettagli
Dal 4 ottobre 2026 il calendario civile italiano accoglierà il ritorno della festività legata a San Francesco d’Assisi. Il Senato ha approvato il Disegno di Legge e dal prossimo anno la giornata sarà giorno festivo con assenza retribuita. Cadendo di domenica nel 2026 è bene ricordare gli effetti giuridici e retributivi per lavoratori e imprese.

Come per qualsiasi altra festività, anche il 4 ottobre quando cadrà in un giorno lavorativo infrasettimanale comporterà per i dipendenti l’astensione dal lavoro con conservazione della retribuzione. Per i lavoratori che svolgono attività nella giornata festiva si prevede che il datore di lavoro corrisponda il trattamento economico assegnato per il lavoro straordinario festivo, con o senza riposo compensativo.
La disciplina vale pure per i periodi di assenza per malattia o maternità e cassa integrazione e stabilisce che le festività vengano indennizzate dall’INPS per alcune categorie e dal datore di lavoro per altre. L’INPS indennizza anche i dipendenti in cassa integrazione mentre il datore pagherà per gli orariati. Niente di diverso avrà il 4 ottobre rispetto le altre festività nazionali per quanto riguarda il riscontro in busta paga. Sarà un giorno di riposo in più per tanti lavoratori e anche per gli studenti, non dimentichiamolo anche se occorrerà aspettare il 2027 per vederne gli effetti.