Vuoi andare in pensione prima? Ecco il metodo sottovalutato ma efficace

Per i lavoratori che desiderano accedere in anticipo alla pensione è in arrivo uno strumento a pagamento ma conveniente.

Il Ddl Bucato, firmato dalla senatrice Carmela Bucato dietro iniziativa del sindacato ANIEF, conterrebbe una nuova tipologia di riscatto della laurea, utile per raggiungere in anticipo i requisiti per il pensionamento.

pensione anticipata
Vuoi andare in pensione prima? Ecco il metodo sottovalutato ma efficace (informazioneoggi.it)

Contemplerebbe un riscatto di laurea agevolato, in modo tale da renderlo più accessibile per alcune categorie di lavoratori, spesso addette a mansioni impegnative ed esposte a una grossa mole di stress. In questo modo, diventerebbe più facile uscire prima dal mondo del lavoro. Ma a chi è rivolta la nuova misura e in cosa consisterebbe?

Riscatto della laurea agevolato: costa poco e permette di recuperare gli anni di studio

Il Ddl Bucato (n. 1413/2025) prevede un riscatto della laurea dietro pagamento di un’aliquota ridotta al 5%. In pratica, ogni anno di università verrà tramutato in contributi, a fronte del pagamento di 900 euro. Si tratta di uno sconto considerevole, se si pensa che attualmente sono necessari circa 6.076 euro per ciascun anno.

riscatto laurea agevolato
Riscatto della laurea agevolato: costa poco e permette di recuperare gli anni di studio (informazioneoggi.it)

La misura, però, non è rivolta a tutti ma solo ai lavoratori del settore scolastico: docenti, dirigenti scolastici e personale amministrativo. Secondo le prime previsioni, il riscatto agevolato sarebbe accessibile a circa 1,2 milioni di contribuenti e, dunque, favorirebbe un ricambio generazionale. La misura, allo stesso tempo, permetterebbe di andare in pensione in maniera più serena, visto che non tutti riescono a vivere gli ultimi anni di carriera in modo tranquillo. Il riscatto, in tal senso, sembrerebbe una soluzione molto sostenibile ed equa, anche perché, a differenza di altri strumenti di flessibilità, non prevede penalizzazioni economiche.

Ma tale opzione non sarebbe solo economicamente vantaggiosa, perché consentirebbe di dare valore agli anni accademici, attribuendo loro una valenza anche dal punto di vista previdenziale e un ruolo chiave nella vita professionale. Ad esempio, un docente con 39 anni di contributi e 4 anni di università potrebbe, dietro il pagamento di una cifra pari a 3.600 euro, accedere alla pensione anticipata ordinaria, perché raggiungerebbe i 42 anni e 10 mesi di contribuzione richiesti.

È opportuno specificare che, al momento, si tratta solo di una proposta e il disegno di legge dovrà essere approvato. Finora, sono state raccolte tantissime firme e tutto il mondo della scuola ha manifestato il proprio entusiasmo, segno tangibile che la questione venga avvertita come primaria dagli interessati. Se dovesse essere approvata, si presume una forte adesione da parte dei lavoratori coinvolti e la misura potrebbe essere estesa, in futuro, anche ad altri settori professionali, favorendo una migliore integrazione tra studio, lavoro e previdenza.

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