In Italia la leva militare è sospesa, non abolita. Significa che per ripristinarla basterebbe poco, una semplice Legge.
Dal 1861 al 2005 la storia dell’Italia è stata caratterizzata dalla leva militare, un percorso obbligatorio per tutti i diciottenni maschi. Durava da pochi mesi fino a 4 anni. Poi è arrivata la sospensione dell’obbligo ma non l’abolizione. Significa che potrebbe tornare in qualsiasi momento.
Dopo 143 anni di leva militare si è deciso di sospendere il periodo di servizio obbligatorio da prestare presso le Forze Armate dai 18 anni di età. La scelta è attivata con il secondo Governo Berlusconi tramite la Legge Martino nel 2004. Ha anticipato di due anni la sospensione già prevista dal secondo Governo Amato per il 2007. Dopo la classe dei nati nel 1985, dunque, nessuno ha più prestato servizio obbligatorio.
Sono diversi i motivi alla base di questa decisione. Negli anni ’90 sono iniziati dibattiti accesi di carattere etico, sociale e militare in relazione alla leva. A suscitare sentimenti avversi da parte dell’opinione pubblica la morte in caserma di un ragazzo, Emanuele Scieri, nel 1999. Dopo questo evento un DDL ha posto le basi per la sospensione della leva obbligatoria. D’altronde erano cambiate anche le esigenze delle Forze Armate con la necessità di avere eserciti professionalizzanti e si stava assistendo ad un calo demografico nonché all’incremento dell’obiezione di coscienza. Insomma, la leva alla fine venne sospesa.
Si parla di sospensione, non di soppressione completa della leva. Nel DL del 15 marzo 2010 numero 66 si legge che il servizio di leva può essere ripristinato se “il personale volontario in servizio è insufficiente e non è possibile colmare le vacanze in organico”.
Non solo, il servizio di leva può tornare obbligatorio se dovesse essere “deliberato lo stato di guerra” o al verificarsi di “una grave crisi internazionale nella quale l’Italia è coinvolta direttamente o in ragione della sua appartenenza ad una organizzazione internazionale giustifica un aumento della consistenza numerica delle Forze Armate”.
Oggi l’Esercito italiano è formato solo da militari volontari, professionisti che spontaneamente scelgono questa carriera basata sulla difesa della Patria e della popolazione. Tutto questo potrebbe, però, cambiare da un momento all’altro perché con una Legge il Governo avrebbe la facoltà di riattivarla velocemente senza attendere riforme costituzionali complesse. Considerando il clima di guerra che si respira è giusto che tutti sappiano che la leva obbligatoria è solo sospesa, non abolita, e quello che ciò significa.
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