Se hai un conto corrente intestato, fai attenzione a questi elementi o ti arrivano sanzioni fiscali

Ci sono alcune operazioni legate al conto corrente che fanno scattare gli accertamenti da parte del Fisco. Come evitarli?

I movimenti dei conti correnti sono sempre tracciabili e, se sospetti, potrebbero determinare l’irrogazione di salate sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ma quali sono le attività che vengono controllate più di frequente?

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Se hai un conto corrente intestato, fai attenzione a questi elementi o ti arrivano sanzioni fiscali (informazioneoggi.it)

Per scoprirlo, bisogna partire da un presupposto fondamentale: il Fisco ha sempre accesso ai dati dei conti correnti, grazie alla sinergia con banche, uffici postali e intermediari finanziari, che comunicano le informazioni fondamentali che, poi, vengono conservate nell’Anagrafe dei Rapporti Finanziari. L’Agenzia delle Entrate può confrontare queste informazioni con le dichiarazioni dei redditi dei titolari dei conti e disporre controlli in caso di anomalie. Ma a cosa bisogna assolutamente prestare attenzione?

Operazioni che potrebbero essere sospette per il Fisco: occhio se le compi!

Le operazioni più comuni che fanno scattare i controlli sono quelle che riguardano la normativa antiriciclaggio. In particolare, i rischi maggiori sono quelli legati a:

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Operazioni che potrebbero essere sospette per il Fisco: occhio se le compi! (informazioneoggi.it)
  • prelievi o versamenti di contanti per importi superiori a 10 mila euro al mese. Tale regola vale sia per i movimenti singoli di ammontare pari a 10 mila euro sia per la somma di movimenti che raggiunge tale soglia in un mese;
  • movimenti frequenti e privi di giustificazione, anche inferiori a 10 mila euro al mese;
  • incoerenza economica tra i movimenti e il reddito dichiarato dai titolari del conto corrente.

Si tratta, ovviamente, di un elenco non esaustivo, perché le operazioni alla base dei controlli fiscali possono essere varie. Per difendersi, è fondamentale conservare prove che possano attestare la regolarità dei movimenti relativi al proprio conto, da cui emerga, con data certa, la provenienza del denaro. Bisogna, dunque, prestare massima attenzione a:

  • bonifici senza giustificazione;
  • versamenti di denaro contante con provenienza ambigua;
  • bonifici da o per l’Estero di importo superiore a 5 mila euro;
  • bonifici in entrata senza giustificazione che potrebbero integrare reddito occultato;
  • mancanza di prelievi sul conto corrente, soprattutto se viene regolarmente accreditato uno stipendio.

In ogni caso, se si è certi della propria condotta e buona fede, non bisogna temere ripercussioni fiscali, perché, in caso di controlli, basterà mostrare la documentazione attestante la regolarità dei movimenti. A tal fine, anche se si versano contanti, sarebbe sempre utile munirsi della cd. pezza giustificativa, per chiarire la provenienza del denaro (ad esempio, atti di vendita, ricevute di donazione, scritture private per un prestito da un amico). Non lasciarsi cogliere impreparati è la soluzione che evita problemi e sanzioni.

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