Per evitare di assumere troppa caffeina si beve il caffè decaffeinato. Il beneficio è reale o solo mera illusione?
Il caffè contiene caffeina e la caffeina è un alcaloide che produce un effetto stimolante sul sistema nervoso centrale tanto da causare tachicardia, cefalea, eccitabilità, insonnia, tremori. Per questo motivo molte persone decidono di passare all’alternativa vincente, il caffè decaffeinato pensando di essere fuori da ogni pericolo.

Il rito del caffè è un’abitudine tipicamente italiana a cui rinunciare è impossibile. Esagerare con le tazzine durante la giornata, però, può avere conseguenze negative. La caffeina, infatti, è uno stimolante naturale associata ad effetti negativi. Se il consumo non è eccessivo, però, il caffè aiuta l’organismo. Nello specifico stimola il cervello e il sistema nervoso centrale aiutando a rimanere vigili, a combattere la stanchezza e ad aumentare la concentrazione.
Ecco perché si beve il caffè al mattino e dopo pranzo, momenti “particolari” della giornata. Chi ha bisogno di gustare la bevanda per più di due volte al giorno allora è bene che prenda in considerazione la sua alternativa più vicina, il caffè decaffeinato. Ne replica il gusto ma non contiene la temibile caffeina. O almeno questo è ciò che si pensa.
La verità sul caffè decaffeinato
La decaffeinizzazione rimuove quasi tutta la caffeina presente nei chicchi del caffè senza toccarne l’aroma e i polifenoli. Significa che il caffè decaffeinato pur regalando lo stesso gusto riduce i potenziali rischi legati ad un consumo eccessivo di caffeina. Non significa, però, che la caffeina sia totalmente assente dalla variante delle bevanda ma che la quantità presente è nettamente inferiore. Ogni varietà ne contiene una quantità diversa, chi è sensibile eccessivamente alla caffeina dovrebbe verificarla prima di prendere il decaffeinato.

Il decaffeinato non ha solo lo stesso sapore del caffè normale ma contiene anche gli stessi antiossidanti fondamentali per contrastare i radicali liberi e contribuire a diminuire il rischio di malattie croniche. Diversi studi hanno associato al caffè – qualsiasi versione – la capacità di ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, alcune patologie cardiovascolari e delle forme di cancro. Conviene bere il decaffeinato se si soffre di acidità o reflusso gastroesofageo perché contiene meno acido e risulta più delicato per lo stomaco.
Non tutti i decaffeinati, però, sono di qualità. Alcuni processi di decaffeinizzazione non eliminano solo la caffeina ma alterano gli aromi e possono ridurre il contenuto di antiossidanti. Risulta importante, dunque, scegliere un prodotto che proviene da torrefazioni che usano metodi naturali come quello ad acqua o la filtrazione a carbone attivo. In conclusione, il caffè decaffeinato è un’ottima alternativa per il rituale del caffè ma ciò non significa che si possa eccedere con il consumo.