Per alcuni pensionati sono in arrivo belle sorprese a settembre: è previsto un sostanzioso incremento dell’assegno.
A breve l’INPS renderà disponibile la consultazione online del cedolino pensione del mese di settembre 2025. Alcuni contribuenti rimarranno piacevolmente sorpresi da un’importante novità: l’aumento delle somme.

La modifica è legata agli attesissimi rimborsi IRPEF, spettanti per la dichiarazione dei redditi presentata con Modello 730/2025. Nel caso in cui sia emerso un credito, i pensionati (per i quali l’INPS agisce come sostituto d’imposta) riceveranno l’importo direttamente sul cedolino della pensione, nella rata di settembre.
Rimborso IRPEF 2025: a settembre pensioni più alte per i contribuenti che hanno rispettato queste scadenze
È opportuno chiarire che non tutti i pensionati riceveranno il rimborso IRPEF nel prossimo mese. Le somme, infatti, verranno pagate a coloro che hanno inviato la Dichiarazione dei Redditi dopo il 20 giugno ma entro il 15 luglio 2025. Ci sono, poi, pochissimi pensionati che hanno provveduto a ridosso del 20 giugno ma per i quali il prospetto di liquidazione è arrivato un po’ in ritardo e, dunque, l’INPS non ha potuto provvedere al rimborso prima.

Per chi ha inviato il Modello 730 successivamente, invece, le altre date di pagamento dei rimborsi saranno ottobre, novembre o dicembre, anche per coloro che hanno comunicato i propri redditi al Fisco tramite il Modello Redditi Persone Fisiche. In quest’ultimo caso, tuttavia, l’accredito non avviene in modo automatico sulla pensione ma tramite bonifico su conto corrente postale o bancario (se è stato comunicato) da parte dell’Agenzia delle Entrate oppure assegno vidimato emesso da Poste Italiane.
E per quanto riguarda le trattenute a debito?
Per i pensionati dalla cui Dichiarazione dei Redditi è emerso un debito, invece, l’INPS provvederà a una trattenuta sull’assegno previdenziale. Di norma, il rischio di debito fiscale è più elevato per chi è titolare di ulteriori redditi oltre la pensione. In tale ipotesi, le tempistiche da rispettare sono le stesse per i rimborsi ma, a differenza di questi ultimi, la somma dovuta può essere versata sia in un’unica soluzione sia a rate. L’assegno di settembre, di conseguenza, sarà ridotto per i contribuenti già interessati dal conguaglio nel mese di agosto e che hanno scelto la rateizzazione (dovranno pagare fino al prossimo novembre) e per coloro che hanno inoltrato la Dichiarazione dei Redditi tra il 21 giugno e il 15 luglio, per i quali la trattenuta può ammontare all’intero debito oppure a un terzo (nell’ipotesi di rateizzazione).