I BTP e i Buono Postali, rappresentano due opzioni di investimento molto apprezzate dagli italiani, considerati sicuri ma molto differenti tra loro.
Analizziamo nel dettaglio alcune caratteristiche come la solidità dell’emittente e la sicurezza del capitale, inoltre, hanno una diversa tipologia di acquisizione e accessibilità.

La seconda tranche del BTP ottobre 2040 ha confermato un forte interesse da parte del mercato. Con l’emissione di 1,75 miliardi di euro, il titolo ha raccolto domande per quasi 3 miliardi. Questo rappresenta un forte interesse per gli investitori a favore di strumenti a lungo termine con rendimento interessante. Il tasso lordo è stato fissato al 4,03%, mentre quello netto, secondo le elaborazioni di Assiom Forex, si attesta al 3,528%. Il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 98,41, con regolamento fissato per il 15 luglio 2025 e cedola in pagamento il 1° ottobre 2025. Complessivamente, il titolo fa parte di una serie già ben strutturata, con oltre 14 miliardi di euro in circolazione.
BTP e Buoni Postali: Le differenze
Sull’altra parte della bilancia ci sono i buoni fruttiferi postali, strumenti storici che da oltre un secolo rappresentano per molti italiani un rifugio sicuro per i propri risparmi. Garantiti dallo Stato ed emessi da Cassa Depositi e Prestiti, i buoni vengono collocati tramite Poste Italiane e si distinguono per la loro semplicità. Possono essere sottoscritti facilmente, anche online, e in alcuni casi intestati a più soggetti, offrendo maggiore flessibilità e praticità.

La differenza tra BTP e Buoni Postali è anche il rendimento. Ad esempio, a luglio 2025, i buoni postali offrono tassi sensibilmente più contenuti, anche su investimenti a lungo termine. I buoni ordinari ventennali arrivano a un tasso lordo del 2,50% solo al ventesimo anno. Poiché esiste un Buono Postale per ogni occasione, si rivelano più interessanti titoli dedicati ai minori, che possono raggiungere un rendimento lordo del 5%, ma solo in casi molto specifici e dopo periodi prolungati. In alternativa, ci sono il Buono 100 o il 3×4, con scadenze più brevi ma tassi che restano inferiori rispetto al BTP ottobre 2040.
Sono entrambi ottimi investimenti e la scelta è personale e dipende dagli obiettivi che si vuole raggiungere. In questi casi gioca anche molto la fiducia consolidata degli italiani con Poste Italiane, anche se il rendimento è più contenuto. Ma anche in questo caso bisogna stare molto attenti, sono tante le decisioni che ABF (Arbitro Bancario Finanziario) si trova a discutere sui Buoni Postali.
Ecco alcune decisioni dell’ABF: