Ho usufruito del congedo Legge 104 per mia madre, perchè ho ricevuto una penalizzazione sull’assegno pensione? La verità che molti sottovalutato

La Legge 104 favorisce i lavoratori che assistono un familiare con disabilità grave e i lavoratori disabili. C’è molta confusioni sui contributi figurativi accreditati dall’INPS per fruire di periodi indennizzati agevolati. 

Si tratta di periodi che la Legge 104, ha destinato ai lavoratori “Caregiver” come il congedo straordinario di due anni per assistere un familiare con disabilità grave (ai sensi dell’articolo 3 comma 3).

Uomo che scrive, monete e salvadanaio, con logo INPS
Ho usufruito del congedo Legge 104 per mia madre, perchè ho ricevuto una penalizzazione sull’assegno pensione? La verità che molti sottovalutato (Informazioneoggi.it)

Il congedo come anche i permessi di tre giorni al mese, sono coperti da contribuzione figurativa. Si tratta di una contribuzione “fittizia” accreditata direttamente dall’INPS. Il lavoratore nei periodi di assenza di lavoro (congedo o permessi) percepisce una regolare retribuzione come se avesse lavorato. Però, ci sono degli aspetti sottovalutati che possono penalizzare l’assegno pensionistico. Come ad esempio il caso di M., che ci pone la seguente domanda: “Salve, nella mia vita lavorativa ho chiesto ed ottenuto, il congedo straordinario di due anni per mia madre, adesso mi ritrovo un assegno pensione più basso. Il CAF mi ha detto che ho ricevuto una penalizzazione per il congedo straordinario legge 151. Io sapevo che i contributi figurativi erano validi anche per la pensione. Mi potrebbe spiegare perché?

Assegno pensione più basso per effetto della Legge 104: chiarimenti

Il lavoratore che assiste un familiare con disabilità grave, ha la possibilità di godere di un congedo straordinario Legge 151 di due anni, fruito anche in modo consecutivo. Il periodo per congedo è coperto da contribuzione figurativa e regolarmente retribuito.

Donna anziana con il logo INPS in mano
Assegno pensione più basso per effetto della Legge 104: chiarimenti

Alla fine del congedo straordinario si può accedere alla pensione, anche direttamente senza ritornare al lavoro. Ma ci sono dei particolari da considerare che potrebbero portare ad una penalizzazione sull’assegno pensionistico.

Nel periodo di assenza dal lavoro per congedo straordinario, il lavoratore in busta paga, non riceve le trattenute dei contributi. Per tale periodo, il reddito prodotto è tassato ai fini fiscali ma non è soggetto alle trattenute previdenziali. Su quest’aspetto bisogna fare alcune considerazioni.

Il congedo straordinario per Legge 104, prevede un tetto massimo di accredito dei contributi figurativi che si modifica ogni anno. Nel 2025 il tetto massimo della retribuzione è stato fissato in 53.038,00 euro annui (circolare numero 26 del 30 gennaio 2025). Questo limite corrisponde a 3.827,03 euro lordi, l’importo massimo giornaliero è di 125,82 euro, che si ottiene dal seguente calcolo: (57.038,00:1,242): 365 giorni.

Di conseguenza, anche il limite contributivo ha, una ripercussione negativa per la futura pensione. Questo succede perché il montante contributiva sarà in una misura minore rispetto alla normale attività lavorativa.

Quindi, rispondendo alla domanda del nostro Lettore, la diminuzione dell’assegno pensionistico, è dovuta al minor valore della contribuzione accreditata.

Consigliamo di controllare il limite massimo di retribuzione e contribuzione nel periodo in cui è stato goduto il congedo straordinario legge 151, per verificare se il calcolo riportato dall’INPS sia corretto.

Gestione cookie