Estate e bambini troppo rumorosi in condominio? Ecco quando puoi far valere i tuoi diritti (e chiedere un risarcimento)

Schiamazzi e urla dei più piccoli possono trasformare la quiete domestica in un incubo, specie nei mesi estivi. Ma c’è una buona notizia: potresti aver diritto a un risarcimento.

Ogni anno, il mese di giugno, segna la fine della scuola e per bambini e ragazzi iniziano le vacanze estive che si protrarranno fino a settembre. Non sempre i genitori possono permettersi campi estivi o attività ricreative con cui intrattenere i più piccoli durante le vacanze.

Donna si tappa le orecchie
Estate e bambini troppo rumorosi in condominio? Ecco quando puoi far valere i tuoi diritti (e chiedere un risarcimento) – informazioneoggi.it

I bambini liberi di giocare tutto il giorno e costretti in casa, potrebbero dare sfogo a capricci, urla, schiamazzi e rumori costanti. Si tratta di una condizione per molti tollerabile e comprensibile. Tuttavia, nei casi più drastici, il disturbo può diventare quotidiano e sistematico, tanto che molti condomini si chiedono se sia possibile agire legalmente.

La quiete domestica è infatti un diritto di tutti e proprio per questo motivo, la legge prevede specifiche forme di tutela, anche in presenza dei minori. Nonostante la responsabilità penale non possa imputarsi ai bambini sotto i 14 anni, il disturbo non deve essere subito passivamente.

Bambini rumorosi in condominio, quando è possibile agire contro i genitori?

La vita in condominio costringe spesso a raggiungere dei compromessi con gli altri condomini. Tuttavia, quando le situazioni superano un certo limite, si potrebbe avvertire l’esigenza di rivolgersi agli organi di competenza. Spesso una fonte di attrito tra i condomini sono i capricci e gli schiamazzi dei bambini.

Martelletto del giudice
Bambini rumorosi in condominio, quando è possibile agire contro i genitori? – informazioneoggi.it

Quando la controversia non può essere risolta tra condomini ci si rivolge alla legge. La Corte di Cassazione ha stabilito in diverse sentenze che i genitori, in quanto titolari di una posizione di garanzia, hanno il dovere giuridico di vigilare sul comportamento dei propri figli minori.

Nel caso in cui i genitori, consapevoli di comportamenti costanti e disturbanti da parte dei propri figli, non intervengano per farli cessare, possono essere ritenuti responsabili per omissione. Se consapevoli di comportamenti costanti e disturbanti da parte dei figli – come urla, corse o pianti prolungati – e non intervengono per farli cessare, possono essere ritenuti responsabili per omissione, come stabilito dall’articolo 40 del codice penale.

Inoltre, la sentenza n. 12939/2014 della Cassazione ribadisce che la responsabilità penale può sorgere anche in assenza di un’azione diretta, quando sussistano:

  • conoscenza o conoscibilità del disturbo;
  • consapevolezza dell’obbligo di intervenire;
  • possibilità concreta di impedire l’evento.

In tali circostanze, si può presentare denuncia alla Procura della Repubblica nei confronti dei genitori, e nel medesimo giudizio è possibile costituirsi parte civile per chiedere un risarcimento dei danni. Questi possono coprire i danni non patrimoniali, come stress, insonnia, compromissione della qualità della vita o disagio emotivo, dovuti a immissioni acustiche intollerabili. Si tratta di una responsabilità civile diretta, che si aggiunge a quella penale e che può essere fatta valere anche con il supporto di prove testimoniali o tecniche.

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