Assegno di invalidità: cosa succede al raggiungimento dell’età pensionabile? La convinzione comune che il riconoscimento dell’assegno di invalidità diventi irrevocabile con l’età pensionabile non è sempre corretta.
Una lettrice chiede chiarimenti sulla revocabilità dell’assegno di invalidità una volta raggiunta l’età pensionabile. In quest’articolo facciamo chiarezza sulla normativa vigente.

Una lettrice scrive alla redazione: “Sono titolare di un assegno ordinario di invalidità erogato dall’INPS in base ai contributi versati da lavoratrice dipendente. Ora ho compiuto l’età pensionabile e pensavo che il riconoscimento dell’assegno fosse definitivo e non più soggetto a revisione. Mi è stato detto che non è così. È vero?”
Assegno ordinario di invalidità: cos’è e come funziona
La risposta conferma i dubbi della lettrice: l’assegno ordinario di invalidità, anche al raggiungimento dell’età pensionabile, può restare soggetto a revisione. L’assegno ordinario di invalidità è una prestazione previdenziale riconosciuta ai lavoratori dipendenti o autonomi che, per infermità fisica o mentale, subiscono una riduzione della capacità lavorativa superiore a due terzi.

Per ottenerlo, è necessario possedere almeno cinque anni di contributi complessivi (260 settimane), di cui almeno tre anni (156 settimane) nei cinque anni precedenti la domanda.
Molti credono che al raggiungimento dell’età pensionabile l’assegno si trasformi automaticamente in pensione definitiva. In realtà, l’assegno può assumere carattere definitivo solo in presenza di determinate condizioni. La principale è che il titolare, nell’anno precedente il compimento dell’età pensionabile, abbia percepito un reddito da lavoro (dipendente o autonomo) superiore a tre volte l’importo del trattamento minimo INPS.
In assenza di tale requisito, la prestazione può continuare a essere soggetta a revisione anche dopo l’età pensionabile, a discrezione dell’INPS. È importante informarsi con precisione sui requisiti previsti dalla legge, in particolare riguardo all’attività lavorativa e ai limiti reddituali. Chi si trova in situazioni simili è invitato a rivolgersi direttamente all’INPS o a un patronato per ricevere supporto nella verifica dei propri requisiti e diritti.
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