L’INPS ti deve dei soldi: come ottenere l’aumento della pensione e gli arretrati

Stai ricevendo meno soldi di quello che ti spettano, così puoi aumentare la tua pensione: ha diritto anche agli arretrati.

Molti pensionati non sanno di avere diritti inespressi, ovvero somme che spettano loro per legge ma che non vengono erogate automaticamente dall’INPS. Questo accade perché alcune prestazioni previdenziali devono essere richieste esplicitamente, con apposita domanda e documentazione a supporto. L’assenza di informazione su questi diritti finisce per penalizzare in particolare le fasce più fragili della popolazione, come i pensionati con reddito basso o i soggetti invalidi.

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L’INPS ti deve dei soldi: come ottenere l’aumento della pensione e gli arretrati – informazioneoggi.it

Per individuare e recuperare questi diritti previdenziali non riconosciuti, è spesso necessario rivolgersi a un patronato. Alcuni enti, come l’Inca Cgil della Toscana, hanno avviato progetti specifici per verificare la posizione pensionistica degli assistiti e presentare le istanze necessarie per ottenere quanto dovuto.

Chi può richiedere l’aumento della pensione e gli arretrati

I beneficiari dei diritti inespressi sono principalmente i pensionati con almeno 65 anni che percepiscono la pensione minima, coloro che hanno diritto agli assegni familiari per reddito basso, e le persone con invalidità al 100%. Le prestazioni collegate a questi diritti sono spesso legate al reddito e includono integrazioni al trattamento minimo, maggiorazioni sociali, quattordicesima, 13esima potenziata, assegni familiari per superstiti inabili, e l’assegno sociale.

Le verifiche effettuate dai patronati si basano sull’analisi di documenti come il modello ObisM, la certificazione unica e i cedolini mensili. Durante il controllo, gli operatori raccolgono informazioni reddituali e pensionistiche attraverso un’intervista, seguita dalla firma di una delega per accedere alle banche dati INPS. Questo permette di individuare diritti non ancora riconosciuti o errori di calcolo nei trattamenti in corso.

Un aspetto essenziale è la prescrizione quinquennale: è possibile recuperare solo gli arretrati riferiti agli ultimi cinque anni. Per questo è importante agire tempestivamente, soprattutto se si sospetta di non aver ricevuto tutte le somme spettanti.

In alcuni casi, i controlli dei patronati rivelano anche piccole attività lavorative pregresse – come brevi periodi in agricoltura o collaborazioni occasionali – che giustificherebbero l’erogazione di un supplemento pensione o di una pensione supplementare, mai richiesti prima. Altre volte si riscontrano errori nei calcoli effettuati dall’INPS, che possono comportare un aumento dell’assegno mensile.

Anche le reti dei patronati delle Acli effettuano verifiche approfondite sui diritti inespressi, nell’ambito di migliaia di controlli annuali. Tra questi, oltre alle pensioni, rientrano anche le richieste per la Naspi, le malattie professionali e i riconoscimenti di invalidità. Tuttavia, l’accesso a queste tutele resta subordinato alla consapevolezza e all’attivazione del cittadino, che deve rivolgersi ai patronati per avviare le pratiche e far valere i propri diritti.

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