Il Governo Meloni studia la nuova Riforma pensione sostituendo la Quota 103 utilizzando il TFR dei lavoratori per accedere alla pensione anticipata.
La proposta arriva dal sottosegretario al lavoro, Claudio Durigon, che propone di utilizzare il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) come strumento per la pensione anticipata flessibile, al posto della pensione Quota 103.
La proposta rispecchia un orientamento dell’attuale Governo Meloni, che incentiva l’accantonamento del TFR in forme di pensione integrativa. Questa misura permetterebbe ai lavoratori che non hanno raggiunto i requisiti previdenziali di accedere alla pensione anticipata da 62 a 64 anni. Analizziamo nel dettaglio in cosa consiste questa nuova misura previdenziale.
La proposta del Sottosegretario Durigon consiste nell’utilizzare il TFR accumulato nell’intera carriera lavorativa come rendita pensionistica. Con questo sistema, il TFR non sarà liquidato alla cessazione del rapporto di lavoro, ma sarà accantonato per integrare la pensione qualora il lavoratore non raggiunga i requisiti minimi per il raggiungimento della pensione anticipata.
Si tratta di un sistema che permette ai lavoratori di accedere al pensionamento all’età di 64 anni con una rendita pari a 3 volte all’assegno sociale.
L’assegno sociale nel 2025 è di 538,69 euro, ed è erogato per tredici mensilità.
La proposta precisa che il TFR non andrebbe direttamente nei fondi pensione, ma sarebbe gestito con prodotti previdenziali individuali. Questo consentirebbe ai lavoratori di evitare una penalizzazione dovuta al divario tra pensioni ordinarie e quelle anticipate.
Questa misura se approvata sarà in vigore da gennaio 2026. Rappresenta una svolta del sistema previdenziale che tutela i lavoratori che non riescono a raggiungere i requisiti previsti per accedere alla pensione. Oggi, sono molti i lavoratori con carriere discontinue che arrivano all’età pensionabile con buchi contributivi significativi.
Utilizzando il TFR, il lavoratore che si trova in questa situazione ha la possibilità di ottenere una quota integrativa, che garantisce l’accesso alla pensione anticipata. Inoltre, nella proposta, oltre ad accedere alla pensione con 64 anni di età, prevista la possibilità di una riduzione del requisito contributivo a 20 anni. Il calcolo di tale misura seguirà la logica della pensione anticipata contributiva.
Con la proposta di Durigon ha l’obiettivo di garantire i lavoratori di uscire prima dal lavoro senza aggravare il ramo previdenziale e sostenibile per l’INPS e lo Stato.
Questa misura sostituirà la Quota 103 che sarà confinata in soffitta. Ricordiamo che la Quota 103 scade il primo gennaio 2026 e prevede l’accesso ai lavoratori che hanno maturato un’età di 62 anni e 41 anni di contributi.
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