Sogni di diventare un dipendente pubblico? Attenzione, puoi farlo anche senza concorso e i vantaggi sono straordinari

Superare un concorso per un pubblico impiego può essere molto faticoso e può richiedere diversi anni. Vi sveliamo il metodo per evitare le prove.

I dipendenti pubblici devono superare un apposito concorso per poter essere ammessi a ricoprire le cariche a cui aspirano.

dipendente pubblico senza concorso
Non sempre serve un concorso per lavorare nella Pubblica Amministrazione -informazioneoggi.it

A stabilirlo è la Costituzione, all’art. 97. Si tratta, tuttavia, di un principio che conosce delle deroghe. È la Corte Costituzionale che prevede la possibilità che ci siano eccezioni, a condizione che sussistano “peculiari e straordinarie esigenze di interesse pubblico“.

Scopriamo, dunque, quali sono le ipotesi in cui è possibile diventare un dipendente pubblico anche senza concorso.

Lavorare nella Pubblica Amministrazione senza concorso è davvero consentito? Ecco la verità

Il Testo Unico del Pubblico Impiego, all’articolo 35, stabilisce che il reclutamento del personale nel settore del pubblico impiego deve avvenire attraverso apposite procedure concorsuali, dirette alla verifica delle qualifiche richieste.

Allo stesso tempo, ammette delle eccezioni a tale principio, nelle seguenti ipotesi:

  1. avviamento degli iscritti negli elenchi anagrafici (le cd. liste di collocamento), per i profili per i quali serve come requisito la sola frequentazione della scuola dell’obbligo;
  2. chiamata numerica, per le assunzioni obbligatorie, da parte delle Pubbliche Amministrazioni, aziende ed Enti Pubblici, di soggetti che hanno diritto al cd. collocamento mirato;
  3. chiamata diretta nominativa, per i soggetti elencati dalla Legge n. 407/1998 e, cioè: vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, vittime del dovere, orfani e coniugi superstiti dei morti sul lavoro, testimoni di giustizia.

Un’ulteriore deroga alla necessità del concorso pubblico è stata inserita dal Decreto Legge n. 44/2023, con il quale è stato stabilito che, fino al 31 dicembre 2026, le Amministrazioni possono assumere giovani laureati, per un totale pari al 10% delle proprie capacità assunzionali, attraverso contratti di apprendistato con durata massima di 36 mesi. Al termine di tale periodo, poi, si provvede alla stipula dei contratti di lavoro a tempo determinato in favore di coloro che hanno ottenuto una valutazione positiva dell’attività svolta.

Ma l’assunzione di giovani presso le Amministrazioni Pubbliche può avvenire anche tramite specifiche convenzioni con le Università. In questo caso, è richiesta un’età non superiore a 24 anni, un determinato voto di laurea ed eventuali competenze professionali.

Infine, l’art. 1, comma 9-bis del Decreto Legge n. 44/2023 stabilisce che gli operatori volontari che hanno portato a termine il percorso di Servizio Civile Universale senza demerito hanno diritto a una riserva del 15% dei posti per le assunzioni di personale non dirigenziale presso le Pubbliche Amministrazioni.

L’agevolazione è ammessa anche per il reclutamento di nuovo personale presso le Azioni speciali e le Istituzioni strumentali all’attività degli Enti locali.

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