La donazione è molto diffusa per scambiare denaro o immobili ma, se non si rispettano alcune regole, possono sorgere dei problemi.
Chi intende donare i propri beni a parenti o amici deve seguire una serie di direttive imposte dalla legge, per evitare problematiche.
Nel caso in cui la donazione abbia per oggetto del denaro e non è di modico valore, è sempre necessario che l’operazione venga compiuta tramite forme di pagamento tracciabile (ad esempio, bonifico o assegno non trasferibile).
In questo modo, si evitano eventuali accertamenti fiscali. Per questo motivo, chi riceve dei soldi in seguito a una donazione deve accertarsi di avere una prova del fatto che non si tratta di reddito imponibile, come un atto scritto con data certa.
Nel caso in cui la donazione non dovesse essere documentata, si rischia anche di dover fare i conti con gli eredi del donante. Quest’ultimo, infatti, nel donare i propri beni, non può ledere la quota di legittima dei cd. legittimari, ossia i parenti più prossimi, che potrebbero agire nei confronti del donatario e ottenere la restituzione delle somme donate.
Si tratta della cd. azione di riduzione per lesione della legittima.
Se la donazione ha ad oggetto immobili o beni di notevole valore, bisogna rispettare una serie di formalità affinché sia valida. Deve, infatti, essere redatto apposito atto notarile, alla presenza di due testimoni.
Il donatario, inoltre, deve pagare l’imposta di registro di 200 euro, le imposte ipotecarie e catastali di 50 euro ciascuno (se si tratta di prima casa) e l’imposta sulle donazioni. Quest’ultima, tuttavia, non è dovuta se:
Se la donazione proviene da parenti fino al quarto grado o affini entro il terzo grado, invece, l’imposta è pari al 6%. Per tutti gli altri soggetti, l’aliquota è dell’8%. Nell’ipotesi in cui il donatario sia un soggetto disabile grave, è esonerato dall’imposta sulle donazioni fino a un valore di 1,5 milioni di euro.
Ricordiamo, infine, i pericoli che potrebbero derivare dalla donazione di contanti. In questo caso, infatti, non bisogna oltrepassare il limite di 5 mila euro. Con l’utilizzo dei contanti non è necessario stipulare un contratto scritto, ma si rischiano accertamenti da parte del Fisco, nel caso in cui il donatario dovesse usarli per acquistare beni di lusso (come un immobile).
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