L’anzianità di servizio comporta un aumento dello stipendio, chiamato scatto di anzianità. Quando e a chi spetta?
Gli scatti di anzianità sono degli incrementi periodici della retribuzione, legati all’anzianità di servizio dei dipendenti presso lo stesso datore di lavoro.
Lo scopo di questo istituto è quello di incentivare il lavoratore a prestare attività presso la stessa azienda e a migliorare le proprie conoscenze e capacità professionali. La normativa che regola tali aumenti è stabilita dai CCNL di categoria. Di solito, sono accordati per massimo sette o dieci volte nell’arco dell’intera carriera e maturano ogni due o tre anni.
Possono beneficiare degli scatti di anzianità i dipendenti con contratto a tempo determinato o indeterminato, a prescindere dalla modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, ossia full time o part-time. In quest’ultimo caso, però, gli aumenti salariali vengono proporzionati all’effettiva quantità di lavoro svolto.
Non hanno, invece, diritto agli scatti di anzianità i collaboratori coordinati e continuativi, i lavoratori autonomi, i tirocinanti e gli stagisti.
L’elemento essenziale è semplicemente la continuità nel rapporto lavorativo presso lo stesso datore e, dunque, se si viene riassunti dalla stessa azienda o si inizia un nuovo impiego altrove, gli scatti maturati in precedenza si annullano.
Se, poi, si passa ad un livello superiore, si possono verificare due situazioni:
- lo scatto di anzianità viene assorbito nell’aumento scaturente dal passaggio alla mansione superiore e, di conseguenza, si perdono gli scatti di anzianità maturati. Nel caso in cui, però, tale situazione dovesse tradursi in uno stipendio totale inferiore, bisognerà riconoscere un superminimo;
- gli scatti maturati sono determinati in maniera continuativa fino al passaggio di qualifica. Il nuovo scatto è calcolato tramite la somma tra il valore complessivo dei vari scatti e dividendo per l’importo di quello nuovo.
Gli scatti di anzianità maturano anche nel caso di assenza dal lavoro? La regola per il calcolo dell’aumento
Nei periodi di assenza del dipendente, matura ugualmente l’anzianità di servizio e, di conseguenza, anche il diritto a conseguire gli scatti di anzianità.
Questo significa che nelle ipotesi di assenza per malattia, infortunio, congedo, aspettativa non retribuita, chiamata a funzioni pubbliche elettive o per ricoprire cariche sindacali provinciali o nazionali, chiamata in servizio militare e periodi di Cassa Integrazione Guadagni, matura non solo l’anzianità di servizio ma anche il diritto agli scatti periodici.
Gli aumenti di retribuzione sono determinati secondo i principi fissati dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di categoria vigente per lo specifico rapporto di lavoro.
Possono essere previsti in cifra fissa o in percentuale e, di solito, ammontano al 4% dello stipendio base e maturano dalla data di assunzione specificata sul contratto di lavoro.