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Economia

Congedo Legge 104: in cosa consiste il domicilio temporaneo e perché è molto vantaggioso?

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Per il congedo Legge 104 è necessario che il caregiver e il disabile grave convivano. Un’ottima soluzione può essere il domicilio temporaneo.

Ai familiari che assistono un disabile grave è riconosciuto il diritto di richiedere il congedo biennale retribuito e assentarsi legittimamente dal lavoro.

Si può richiedere il domicilio temporaneo per usufruire del congedo retribuito – InformazioneOggi.it

L’INPS prevede un preciso ordine di priorità per il riconoscimento dell’agevolazione. In particolare, spetta a:

  • il coniuge, l’unito civilmente e il convivente di fatto del soggetto disabile grave;
  • il padre o la madre (anche adottivi o affidatari) del disabile grave, se il coniuge, l’unito civilmente o il convivente di fatto sono assenti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • il figlio che convive con il disabile, se il coniuge, l’unito civilmente, il convivente di fatto e i genitori sono assenti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • il fratello o la sorella convivente del disabile grave, se il coniuge, l’unito civilmente, il convivente di fatto, i genitori e i figli sono assenti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • un parente o affine entro il terzo grado convivente del disabile, se tutti gli altri soggetti sopra menzionati sono assenti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.

La Legge 104/1992, tuttavia, prevede un importante requisito: la convivenza con il soggetto da assistere.

Se il caregiver non è intenzionato a spostare definitivamente la propria residenza, può avvalersi dell’istituto del domicilio temporaneo, per il quale basta una semplice Autocertificazione, senza la necessità della registrazione presso l’Anagrafe.

Attenzione, però, a non confonderlo con la residenza temporanea che, invece, dura un anno e necessita di iscrizione presso il Registro della popolazione temporanea, istituito presso ogni Comune.

Certificazione di domicilio temporaneo: come si presenta e cosa deve contenere?

Il domicilio temporaneo non prevede alcun obbligo di dichiarazione ufficiale, anche se è differente dalla residenza.

Potrebbero, tuttavia, verificarsi situazioni in cui è necessario accertare che il domicilio è diverso dalla residenza. Per esempio, quando ci si trasferisce in un’altra città per assistere un familiare disabile e si necessita di un medico curante. In questo caso, bisogna presentare un’autocertificazione di domicilio temporaneo.

Di solito, i Comuni mettono a disposizione degli interessati un apposito Modulo, scaricabile dal sito dell’Ente.

Si tratta di una semplice dichiarazione sostitutiva o certificazione sostitutiva di atto notorio, attraverso la quale il caregiver comunica di eleggere domicilio temporaneo in uno specifico posto e per determinati motivi.

L’atto deve essere sottoscritto dal dichiarante, ma la firma non va autenticata. Bisogna, però, allegare la copia di un valido documento di identità.

Nell’autocertificazione vanno specificate le seguenti informazioni:

  • i dati personali del richiedente;
  • i dati dei familiari presso i quali si instaura il domicilio temporaneo;
  • il nuovo indirizzo e le ragioni del trasferimento.

Specifichiamo, infine, che l’operazione è totalmente gratuita.

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