Anticipo indennità di vacanza, rischio boomerang per tantissimi: chi potrebbe restituirlo

Perché si parla di rischio boomerang in ottica anticipo indennità di vacanza, con 150mila dipendenti pubblici che potrebbero doverlo restituire

Sono tantissimi i dipendenti pubblici che potrebbero dover restituire l’anticipo delle tredici mensilità dell’indennità di vacanza contrattuale 2024, con la quota che finirebbe per trasformarsi in un effetto boomerang: i dettagli e di che si tratta.

Anticipo indennità di vacanza contrattuale 2024: occhio al rischio per gli interessati
Rischio restituzione anticipo indennità di di vacanza: per chi e dettagli -informazioneoggi.it

 

Per 150mila dipendenti c’è dunque il rischio della restituzione dell’anticipo delle tredici mensilità riguardante l’indennità di vacanza contrattuale 2024, la misura nota anche come bonus di Natale il cui valore si aggira fra i 660 e i 2000 euro.

Coloro che arriveranno al pensionamento l’anno prossimo saranno tenuti alla restituzione della quota dell’anticipo concernente i mesi che seguono il pensionamento.

Per meglio comprendere il tema e la fattispecie, si ipotizzi l’uscita dal lavoro di un soggetto in quel di febbraio; questi dovrà restituire dieci mensilità dell’indennità di vacanza, in aggiunta alla parte della tredicesima non maturata.

Uno scenario questo che, come si legge su PAmagazine.it, riguarderà 150mila statali in uscita dal lavoro a seguito del raggiungimento dei limiti d’età l’anno prossimo, secondo le stime.

Il mese in cui dovrebbe giungere, nella busta paga dei medici, prof., poliziotti e ministeriali, l‘anticipo delle tredici mensilità dell’Ivc 2024, è novembre, ed accresciuta di 6.7 volte. Ma ecco a seguire alcuni dettagli sugli importi e altri aspetti da sapere.

Anticipo indennità di vacanza contrattuale: a quanto ammonta

Desta dunque attenzione la tematica che si lega all’anticipo dell’indennità di vacanza contrattuale 2024. Mediamente, gli operatori riceveranno 680 euro, cifra invece che va fra gli 845 e i 1120 euro per gli assistenti dei ministeri.

Per quanto riguarda gli assistenti sempre all’interno dei dicasteri, la cifra va fra 696 e 872 euro. Vicino ai 2000 euro invece per i dirigenti.

Si tratta, ad ogni modo, soltanto di una fetta di aumenti che giungeranno coi nuovi contratti. Lo stanziamento da parte dell’Esecutivo, per i rinnovi, è di 7.3 miliardi e c’è stata la conferma dal ministro della Funzione Pubblica a proposito dell’aumento del 6% all’incirca delle retribuzioni degli statali.

Mediamente, i lavoratori stati avranno, attraverso i nuovi contratti, 170 euro mensili in più.

Per un dirigente di I fascia di un ministero, l’indennità di vacanza ammonta a 22.27 euro mensili. La misura, aumentata di 6.7 volte, andrà oltre i 149 euro mensili. L’anticipo dovrebbe arrivare a novembre tramite un cedolino ad hoc.

Il ministero della PA spinge affinché i versamenti prendano il via quanto prima, volvendo evitare che la misura si confonda con la tredicesima.

C’è poi il rischio che slitti a gennaio, bene che andrà, il pagamento dell’una tantum a dipendenti di Comuni e Regioni, ovvero 500mila lavoratori. Occorre che gli enti locali trovino, nei bilanci, le risorse tali da garantire, se vogliono, l’anticipo della misura in questione. Non sono tantissime le probabilità, in vista dei bilanci da chiudere, di trovare per Regioni e Comuni le risorse in soltanto 2 mesi.

Gestione cookie