Molti aspiranti docenti aspettano con ansia il concorso per l’inserimento nelle scuole secondarie. Ecco a che punto siamo.
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 211 del 9 settembre 2023 il decreto che autorizza il ministero dell’Istruzione e del Merito a procedere con l’avvio del concorso per docenti 2023/2024.
Quindi, il prossimo passo del ministero è la pubblicazione del bando che potrebbe arrivare nelle prossime settimane, al massimo prima della fine dell’anno. Nel frattempo, ecco quali requisiti devono possedere i partecipanti e quali prove d’esame dovranno affrontare.
Per prima cosa, giusto per non creare confusione, quando si parla di concorso docenti si riferisce al bando chiamato dagli stessi insegnanti “concorso straordinario ter”. Si tratta di selezioni finalizzate alla copertura di 30.216 posti per docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado (scuola media e scuola superiore), di cui:
In realtà, i posti potrebbero anche aumentare e diventare oltre 40mila.
Al concorso per posto comune potranno partecipare gli aspiranti in possesso di una laurea specifica per la classe di concorso a cui vuole partecipare. Oltre al titolo di studio per accedere alle selezioni sono necessari anche 3 anni di servizio (l’ultimo nella classe di concorso specifica) negli ultimi 5 anni. Per calcolare precisamente gli anni di servizio (ricordiamo che saranno validi solo quelli svolti presso le scuole statali), il futuro docente dovrà riferirsi all’articolo 11, comma 14 della legge 124 del 1999.
Possono partecipare al concorso anche gli aspiranti insegnati tecnico pratici (ITP). In questo caso, però, basta il diploma almeno fino al 31 dicembre 2024.
Sia i docenti su posto comune sia gli ITP possono partecipare alla selezione per i posti su sostegno. Ovviamente, è necessario che i candidati siano in possesso della specializzazione. Attenzione, però, in questo caso sui 3 anni di servizio quinquennale l’ultimo deve essere svolto sul sostegno.
Due le prove previste: una prova pratica che consisterà in una serie di quesiti a risposta multipla e una prova orale che servirà ad accertare le conoscenze e le competenze del candidato sulle materie proprie della classe di concorso per cui partecipa. È probabile, però, che la commissione preveda un test specifico, ovvero una lezione simulata.
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