Pensioni, occhio all’ipotesi modello scandinavo: cosa prevede l’uscita dal lavoro graduale

Cosa prevede e come funziona il modello scandinavo, ipotesi considerata in ottica riforma della pensioni in Italia

Il tema delle pensioni e della riforma continua a tener banco e proprio al riguardo arriva una nuova ipotesi, il modello scandinavo, a cui l’Italia guarda: come funziona e cosa prevede.

Pensioni, si guarda al modello scandinavo: come funziona e occhio all'ipotesi
Ipotesi modello scandinavo per le pensioni, tutti i dettagli e come funziona -informazioneoggi.it

Tra le ipotesi sul tavolo, dunque, anche l‘anticipo dell’uscita dal lavoro mediante il modello scandinavo. Lo scopo sarebbe quello di consentire ai lavoratori, vicini al pensionamento, di poter lavorare part time per gli ultimi anni.

Parallelamente, l’azienda potrebbe formare un lavoratore sotto i 35anni che poi sostituirebbe il futuro pensionato.

A parlare di tale possibilità, il ministro del MIMIT Urso, che ha chiarito che già è stata proposta all’Esecutivo una norma tesa a facilitare il passaggio generazionale sul posto lavorativo, consentendo a chi va in pensione di formare per 2 anni l’under 35, da assumere a tempo indeterminato.

Le scarse risorse disponibili hanno fermato tutto, ma se ne potrebbe riparlare in chiave prossima legge di Bilancio.

L’ipotesi modello scandinavo e relativa pensione anticipata si affiancherebbe alla conferma di Quota 103 ed estensione Ape Sociale. Occorre aspettare per comprendere la direzione, in merito, dell’Esecutivo e dunque la disponibilità o meno delle risorse per un’eventuale novità come questa.

Il modello scandinavo comporta che lo Stato si faccia carico della metà della pensione per i 2 anni d’anticipo, e metà contribuzione figurativa. Al contempo, servirebbero risorse per incentivare le assunzioni degli “apprendisti”, limitando il costo per le aziende.

Per ora, si tratta di risorse non recuperate, ma non va escluso l’eventuale identificazione di un tesoretto, con la legge di Bilancio, per tale misura. Ma come funziona?

Pensioni, come funziona il modello scandinavo

L’ipotesi in tema pensioni prende ad esempio il modello scandinavo, dove l‘uscita dal lavoro avviene gradualmente, dando modo e tempo all’azienda per formare il sostituto.

Si accede al pensionamento in 2 fasi. Anzitutto, il pensionato prosegue la propria attività lavorativa col part-time, con la percezione di una parte dell’assegno da pensione. Un periodo in cui formerà il sostituto.

Successivamente, il pensionato diventa full time, mentre il sostituto è a questo punto formato.

In merito alla quantità di anni d’anticipo, non si può rispondere ad ora; l’esecutivo andrebbe infatti ad adattare il modello scandinavo all’esigenze del Paese. Il ministro ha fatto riferimento a 2 anni, ciò porterebbe l’accesso al pensionamento part-time a 65 anni.

Si percepirebbe metà dell’assegno da pensione maturato e dall’altra parte, lo stipendio, continuando ad vedere totale copertura previdenziale.

Circa l’azienda, la misura assomiglia al contratto d’espansione, tuttavia in tal caso i costi per aziende sono maggiori dovendo farsi carico dell’indennità sostitutiva spettante ai lavoratori e della copertura dei contributi.

Attraverso il modello scandinavo, le aziende si preoccuperebbe soltanto dell’assunzione del nuovo lavoratore under35. Un investimento per il futuro, inoltre.

Il risparmio sui costi d’assunzione passerebbe poi per specifici sgravi contributivi. Questi, alcuni dettagli sull’ipotesi; non resta che aspettare per scoprire la strada che l’Esecutivo intraprenderà.

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