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Ecco i primi tele-pazienti, sono 200 e verranno curati a distanza

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Un progetto dell’Università di Milano ha individuato 200 tele-pazienti, ovvero soggetti che saranno monitorati con dispositivi smart.

La telemedicina diventa sempre più una realtà concreta e da qui in avanti potremmo viverla anche sulla nostra pelle. Al via una sperimentazione su 200 pazienti.

Presto i primi 200 tele-pazienti sperimenteranno le nuove modalità di cura a distanza – InformazioneOggi.it

Lo scopo delle ultime novità tecnologiche è quello ovviamente di migliorare le prestazioni sanitarie verso i pazienti. Oggi purtroppo il SSN langue e c’è molta disorganizzazione. Grazie alla telemedicina, però, tutto questo potrebbe diventare ben presto solo un brutto ricordo.

Al momento si sta già cercando di cambiare il sistema di presa in carico dei malati, ad esempio nei Pronto Soccorso. In alcune Regioni, come ad esempio l’Emilia Romagna, sorgeranno dei centri “alternativi”, presso i quali accogliere i casi di codici bianchi o gialli, cioè di persone che stanno male ma non sono in pericolo di vita.

Allo stesso modo, la telemedicina potrà aiutare i pazienti tramite monitoraggio da remoto, evitando di ingolfare le corsie. Ma anche di migliorare la qualità della vita dei pazienti stessi. Ecco come funzionerà la sperimentazione.

Milano, chi sono i 200 tele-pazienti e come verranno curati

Come possiamo immaginare, almeno al momento la telemedicina può essere utile nei casi di malattie croniche “leggere”, e non nelle emergenze. Ma non è detto che in futuro il sistema migliori e che si espanda a tutte le casistiche.

La telemedicina rappresenta il futuro della Sanità – InformazioneOggi.it

L’Università di Milano sta cercando, insieme ad altri partner, di individuare i soggetti idonei. In particolare si pensa a uomini e donne di età compresa tra i 65 e gli 80 anni, residenti nel territorio che abbiamo due o più condizioni, non in forma grave”.

Ad esempio “perdita dell’udito, malattie cardiovascolari, deficit cognitivi, problemi di salute mentale, disturbi dell’equilibrio e fragilità“.

Sono tutte condizioni, come possiamo immaginare, che i pazienti devono affrontare combattendo anche con il dover andare a fare le visite, spostandosi di continuo o attendendo tempi biblici per un consulto.

Grazie alla tecnologia già in essere, i soggetti potranno essere monitorati a distanza, tramite smartphone, dispositivi indossabili e anche device sistemati nella casa stessa.

Ogni giorno, dunque, i pazienti potranno inviare i dati inerenti il loro stato di salute e ricevere consigli e istruzioni. Pensiamo ad esempio anche al ricordare di assumere la terapia, cosa che per gli anziani a volte è difficile per motivi fisiologici. Naturalmente i dati dei pazienti saranno tutelati e non vi saranno interferenze con la privacy.

I vantaggi, com’è intuibile, sono diversi: innanzitutto il soggetto può vivere la quotidianità a casa sua, con gli affetti, senza sentirsi “sballottato” tra un dispaccio sanitario e l’altro. E ovviamente lo scambio continuo dei dati darà la possibilità ai medici di intervenire non appena ce ne sarà la necessità.

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