Esiste un preciso modulo per presentare ricorso allâINPS in caso di mancato riconoscimento dellâaccompagnamento. Bisogna compilarlo correttamente.
Per la concessione dellâindennitĂ di accompagnamento, non è sufficiente il riconoscimento dellâinvaliditĂ civile.
Ă, infatti, obbligatorio che la Commissione medico-legale certifichi anche lâimpossibilitĂ a deambulare o a compiere le normali azioni quotidiane senza lâausilio di un accompagnatore.
Può, tuttavia, accadere che lâINPS rigetti la richiesta di accompagnamento. Se lâinteressato ritiene di possedere tutti i requisiti per beneficiare dellâagevolazione, può presentare ricorso, per mezzo di una specifica procedura che prende il nome di âaccertamento tecnico preventivoâ.
Per lâinoltro dellâistanza, è necessaria la compilazione di un apposito modulo. Vediamo come si compila e quali informazioni vanno inserite.
Ă possibile scaricare il modulo per presentare ricorso nel caso di mancato riconoscimento dellâindennitĂ di accompagnamento dal sito ufficiale dellâINPS.
Nel modello vanno inseriti una serie di dati. Nello specifico: le informazioni anagrafiche del ricorrente e del suo avvocato, le patologie dalle quali è affetto il ricorrente che sono state riconosciute dalla Commissione medico-legale e che giustificano la necessitĂ che sia assistito continuamente per il disbrigo delle faccende quotidiane, la data in cui è stata svolta la visita per il riconoscimento dellâindennitĂ di accompagnamento.
Nel modulo, poi, va specificata la volontĂ che il Tribunale adito:
Vanno, inoltre, allegati i seguenti documenti:
Il modulo per il ricorso deve essere presentato da un avvocato, nel termine perentorio di 6 mesi dalla notifica del rigetto del beneficio da parte dellâINPS.
Dopo tale periodo, lâinteressato potrĂ solo inoltrare una nuova domanda e, dunque, ripetere tutta la procedura dallâinizio, a partire dal rilascio del certificato medico introduttivo.
Il ricorso inizia con il cd. accertamento tecnico preventivo, destinato alla verifica delle condizioni di salute dellâinteressato.
Successivamente al deposito del modulo di ricorso da parte dellâavvocato del richiedente, il Giudice nomina un Consulente Tecnico dâUfficio (cd. CTU) che, alla fine, ha il compito di stilare una relazione e trasmetterla al ricorrere e allâINPS.
La relazione può confermare la pronuncia dellâINPS oppure rivoluzionarla.
In ogni caso, il Giudice fissa un termine di 30 giorni, entro il quale le parti possono contestare per iscritto la perizia del CTU.
In mancanza di opposizioni, il Giudice omologa tramite decreto quanto risulta dalla relazione del Consulente Tecnico dâUfficio. Il decreto non può essere appellato.
Se, al contrario, una delle due parti contesta le conclusioni del CTU e, quindi, incomincia il giudizio, sarĂ necessario presentare un ricorso introduttivo. Si tratta di un atto con il quale sono evidenziate le ragioni per le quali non si accettano le conclusioni del CTU.
Solo dopo tali adempimenti inizia la causa vera e propria, che finirĂ con una sentenza appellabile.
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