Installare un fotovoltaico domestico prevede due aliquote per la detrazione fiscale. Quale scegliere? La risposta non lascia spazio ai dubbi.
Ormai sempre più italiani decidono di installare impianti fotovoltaici per la propria casa ma ancora tanti sono i dubbi su quali bonus scegliere e, soprattutto, quale detrazione si può usufruire.
Per prima cosa è bene ricordare che il governo ha prorogato i bonus casa per le ristrutturazioni edilizie da usufruire sia nel 2023 sia nel 2024. All’interno dei bonus, in presenza di specifiche condizioni e requisiti, le agevolazioni fiscali si possono applicare anche al fotovoltaico. Anzi, se condizioni e requisiti saranno soddisfatti, l’impianto fotovoltaico domestico sarà ancora più conveniente.
La normativa non lascia spazio ai dubbi e nemmeno il sito del portale ENEA https://bonusfiscali.enea.it. Infatti, la detrazione che spetta per l’installazione dell’impianto fotovoltaico domestico è quella con aliquota al 50%. Quindi si applica l’agevolazione del bonus ristrutturazioni.
Ciò significa che non si applica l’aliquota della detrazione fiscale del 65% che è dell’Ecobonus. Infatti, questa agevolazione serve a finanziare le spese sostenute per gli interventi riguardanti il consumo energetico con lo scopo di migliorare l’efficienza energetica in generale di un immobile o di un appartamento. Invece, il bonus ristrutturazioni è utilizzato anche per gli interventi di ristrutturazione e installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Per poter beneficiare della detrazione al 50%, le spese effettuate, entro la soglia massima di 96mila euro, devono essere a carico del contribuente che richiede il bonus. La detrazione potrà essere inserita nella dichiarazione dei redditi in 10 rate di uguale importo.
Tra le spese ammesse ci sono quelle relative:
Inoltre, la detrazione si può ottenere anche se non si acquista una batteria di accumulo. Infine, tutta la documentazione dovrà essere inviata all’ENEA in via telematica.
Ebbene segnalare che con l’entrata in vigore nel 2022 del decreto Semplificazioni la Segnalazione certificata di inizio attività, ovvero la SCIA non è più obbligatoria perché i lavori di questo genere da interventi di edilizia straordinaria sono diventati interventi di libera edilizia. È necessario, però, inviare una comunicazione all’ENEA per procedere con l’inizio dei lavori.
Infine, ricordiamo che non è più possibile fruire dello sconto in fattura, se si tratta di un nuovo impianto; resta valido solo per chi ha iniziato i lavori prima del 17 marzo 2023. Anche chiedere la cessione del credito potrebbe essere un problema perché sono ormai poche le ditte di installazioni che ancora accettano la cessione in cambio dello sconto.
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