Le persone invalide possono accedere alla pensione anticipata utilizzando diversi scivoli. Vediamo con 41 anni di contributi qual è la formula da scegliere.
Lo Stato riserva ai cittadini con invalidità una serie di agevolazioni tra le quali il pensionamento anticipato.
Quando andare in pensione se si ha un’invalidità? Gli scivoli tra cui scegliere sono diversi. Il più noto è probabilmente l’APE Sociale, il trattamento che accompagna il lavoratore fino alla maturazione dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia.
L’APE sociale si rivolge alle persone con invalidità pari o superiore al 74% (anche ai disoccupati, ai caregiver da almeno sei mesi e agli addetti alle mansioni gravose) e consente loro il pensionamento a 63 anni di età con 30 anni di contributi versati.
In alternativa c’è la pensione di vecchiaia per invalidi civile dedicata ai dipendenti del settore privato che compiono 61 anni di età se uomini o 56 anni se donne a condizione che abbiano almeno 20 anni di contributi e una percentuale di invalidità pari o superiore all’80%.
L’ultimo scivolo è la pensione per invalidi con 41 anni di contributi versati. Si tratta del trattamento noto come pensione per i precoci.
La pensione per precoci si rivolge a cinque categorie di lavoratori, incluse le persone con invalidità pari o superiore al 74%. Permette loro di uscire dal mondo del lavoro indipendentemente dall’età anagrafica a condizione di aver maturato almeno 41 anni di contributi.
Si ha uno sconto di un anno e dieci mesi per gli uomini e dieci mesi per le donne rispetto alla pensione anticipata ordinaria. Per poter approfittare dello scivolo occorrerà essere iscritti
Inoltre, requisito indiscusso è l’aver maturato un anno di contribuzione prima del compimento dei 19 anni di età. Sono ammessi alla forma pensionistica esclusivamente i lavoratori appartenenti alle categorie dell’APE Sociale, inclusi gli invalidi al 74%.
Per quanto riguarda il requisito contributivo, il limite dei 41 anni si può raggiungere cumulando i periodi assicurativi sommando, quindi, la contribuzione versata in tutte le Gestioni previdenziali obbligatorie (incluse le casse professionali).
Da sapere, poi, che una volta andati in pensione anticipata, non sarà possibile cumulare il reddito del trattamento con il reddito da lavoro. Significa che il pensionato non potrà lavorare fino a che non maturerà i requisiti contributivi per accedere alla pensione anticipata ordinaria ossia 42 anni e dieci mesi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne.
Infine, ricordiamo che la domanda di pensione per invalidi dovrà essere inoltrata entro il 1° marzo dell’anno corrente o dal 2 marzo al 30 novembre con istanza tardiva.
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