L’intelligenza Artificiale scopre un nuovo antibiotico per superbatteri resistenti, e lo ha fatto in tempi record.
Dietro ai grandiosi risultati scientifici ottenuti da un’Intelligenza Artificiale c’è un grande lavoro umano; la cooperazione ha permesso di raggiungere traguardi fino ad oggi quasi impensabili.
Siamo nel comparto della ricerca e sviluppo di nuovi farmaci e oggi è co-protagonista l’Intelligenza artificiale. La notizia, recentissima, riguarda la scoperta di un nuovo tipo di antibiotico che sarebbe in grado di sconfiggere alcuni batteri super resistenti. Ecco com’è andata.
Ultimamente si fa un gran parlare dei pericoli che correrà l’umanità se non si troveranno cure adeguate contro alcuni batteri, che sono diventati resistenti agli antibiotici più comuni.
Il fenomeno si chiama appunto antibiotico-resistenza e per l’OMS è la nuova minaccia alla salute della popolazione mondiale. Il perché è presto detto: alcuni batteri, in grado di uccidere gli uomini, non rispondono più alle terapie farmacologiche attuali e il rischio è che il numero e il tipo di questi batteri vada aumentando.
I ricercatori lavorano già da tempo per trovare alternative e oggi possiamo affermare che un primo, importantissimo, passo è stato fatto.
Siamo alla McMaster University, dove un team di esperti ha deciso di “farsi aiutare” dall’intelligenza artificiale. I risultati della scoperta sono pubblicati anche sulla rivista Nature Chemical Biology.
Il lavoro dei ricercatori si è concentrato su un particolare superbatterio, l’Acinetobacter baumannii, classificato dall’OMS come uno tra i più resistenti agli antibiotici e quindi tra più pericolosi al mondo per la salute umana.
L’ideazione di nuove formule terapiche è complessa e solitamente ci vuole molto tempo; esistono tantissime molecole potenzialmente candidate a funzionare contro i batteri, e com’è intuibile servono migliaia e migliaia di prove.
Gli scienziati non hanno affidato il compito di fare tutto questo all’intelligenza artificiale, ma ne hanno sfruttato la velocità di calcolo dei dati. Hanno dapprima “insegnato” alla IA tutto ciò che c’era da sapere sul batterio e come questo ha reagito ai vari composti.
Hanno inserito poi i dati delle molecole da testare, i “candidati” se così vogliamo chiamarli. E i risultati sono stati davvero strepitosi. In sole 2 ore l’algoritmo dell’intelligenza artificiale ha trovato alcune centinaia di “formulazioni” giuste. A questo punto il team ha effettuato ulteriori esperimenti e infine è riuscito a realizzare il nuovo antibiotico.
La scoperta ha dell’eccezionale, perché ci fa comprendere come l’avvento della IA possa velocizzare enormemente la scoperta di nuovi farmaci e soluzioni.
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